Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 10/05/2024
Ha solide radici italiane la prima banca per attivi in Serbia, presente con una posizione leader per quote di mercato in tutti i segmenti. Banca Intesa Beograd mantiene saldo da 17 anni il suo posto in cima alla classifica dei player più importanti nel settore bancario del Paese balcanico. Adesso scala un’altra classifica, quella del quotidiano “Blic”, che ogni anno stabilisce quali sono i 100 “stranieri più influenti” nel Paese. All’ottavo posto compare il Deputy Ceo di Banca Intesa Beograd, Eduardo Bombieri. Approdato a Belgrado nel gennaio del 2021, Bombieri commenta con “Agenzia Nova” il risultato, definendolo “lusinghiero” nei suoi confronti e una testimonianza “del lavoro di tutta la squadra”.
Il lavoro del team, secondo il Deputy Ceo, non si limita alla conferma degli obiettivi prefissati, ma è mosso da un desiderio di costante miglioramento. “Questo si traduce in un impegno crescente anche in altri campi, come ad esempio in ambito Esg”, precisa Bombieri a proposito dei criteri (Environmental, Social, Governance) alla base della finanza sostenibile su cui il gruppo Intesa Sanpaolo mantiene un forte impegno. “Qui vorrei menzionare la recentissima costituzione di una Fondazione rivolta alla parte più fragile del Paese”, prosegue il Deputy Ceo, che ricorda anche “l’attenta partecipazione a organismi e iniziative che hanno a cuore” questa volontà.
“Durante il mio mandato in Serbia ho potuto toccare con mano la straordinaria capacità di Banca Intesa Beograd di creare i presupposti per una crescita sostenibile, oltre a quella di sapere gestire sapientemente la profonda trasformazione tecnologica che stiamo vivendo”, commenta ancora Bombieri. Banca Intesa Beograd è parte dell’International Subsidiary Banks Division di Intesa Sanpaolo e in Serbia, secondo il suo Deputy Ceo, non è solo “un’istituzione finanziaria sistemica che fornisce un contributo dinamico” al Paese, ma svolge ancheun ruolo fondamentale: quello di aiutare a rafforzare i rapporti economici con l’Italia, agendo così da “ponte” che facilita le relazioni commerciali e la cooperazione economica.
“Il nostro sostegno al Business-Science Forum Serbia-Italia, all’Innovation Forum Serbia-Italia, alla Fiera internazionale dell’Agricoltura, alla Fiera internazionale del Vino e a molti altri eventi istituzionali vuole essere testimonianza di questa forte volontà”, ricorda Bombieri, menzionando alcuni tra gli eventi economici più importanti che hanno caratterizzato la cooperazione bilaterale dell’ultimo anno. “Siamo una banca serba con solide radici italiane, ed è quindi naturale che prestiamo particolare attenzione alle aziende italiane che operano in Serbia.
Con la maggioranza di queste abbiamo un eccellente rapporto di collaborazione e per agevolare gli investitori italiani abbiamo istituito un desk dedicato, in grado di dare un servizio attento che comprende, oltre ai tradizionali strumenti finanziari, anche un supporto di consulenza basato sulla nostra conoscenza dettagliata del mercato locale e dei requisiti normativi”, precisa il Deputy Ceo. L’Italia è al secondo posto sia negli interscambi commerciali che in termini di investimenti diretti, con più di 1.300 aziende presenti in territorio serbo che impiegano oltre 34 mila persone. Fra i settori di particolare interesse, secondo Bombieri, c’è la filiera dell’industria automobilistica, seguita dal settore agricolo e alimentare. “Il mercato serbo è anche molto interessante per l’industria tessile e l’abbigliamento – prosegue – nonché per il settore dell’energia.
Riteniamo, in prospettiva, estremamente interessante il settore delle costruzioni, sia per i prossimi lavori legati a Expo 2027 sia a causa della necessità di modernizzare le infrastrutture del Paese, un processo peraltro già ampiamente avviato in particolare per quanto riguarda la rete stradale e ferroviaria. Il fatto poi che la Serbia abbia iniziato un percorso di specializzazione nel settore dell’IT, e in particolare nello sviluppo di software, potrebbe creare ulteriori aree di collaborazione con aziende italiane del settore”. I vantaggi del mercato serbo per gli investitori italiani sono evidenti, poiché “la Serbia gode di una posizione geografica strategica tra l’Europa, il Medio Oriente e l’Africa ed è la più grande economia emergente nei Balcani occidentali, con una forte prospettiva di adesione all’Ue”.
Inoltre, osserva Bombieri, i costi sono ancora competitivi seppure in un contesto di convergenza su livelli europei, ed è presente una manodopera qualificata anche grazie ad un sistema scolastico di qualità. L’accesso senza dazi a numerosi Paesi, che sommati costituiscono un mercato complessivo di oltre un miliardo di persone, è un altro degli importanti fattori che rendono la piazza serba attrattiva per attività imprenditoriali di livello. “A questo si aggiunge poi un contesto istituzionale molto interessante per gli investimenti stranieri – aggiunge Bombieri – grazie ad un quadro fiscale generalmente favorevole ma anche grazie alla diffusione di accordi specifici”.
Ad ulteriore supporto istituzionale, ricorda infine il Deputy Ceo, l’Italia ha contribuito fattivamente con la recente apertura a Belgrado degli uffici di Simest, Sace e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp), che si vanno ad aggiungere alle altre organizzazioni tradizionalmente già presenti e che hanno finora composto il cosiddetto Sistema Italia. “Con l’apertura degli uffici di Simest, Sace e Cdp si può dire che il Sistema Italia si è ulteriormente rafforzato. Oggi gli operatori italiani possono ritrovare in Serbia un grande numero di attori istituzionali e privati, in grado di offrire una gamma completa di prodotti finanziari e strumenti di sostegno”, dichiara Bombieri.