Botta e risposta sul caso Libia fra la Russia e gli Stati Uniti

Pubblicato da – Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 21/06/2024

Ancora vacante la carica dell’inviato Onu. Scontro sulla mancata riunificazione

Botta e risposta tra Stati Uniti e Russia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla Libia, mentre la carica di inviato Onu resta vacante. Il primo briefing al Palazzo di Vetro della responsabile ad interim della Missione di sostegno delle Nazioni Unite (Unsmil) in Libia, la statunitense Stephanie Khoury, ha visto uno scambio di accuse a distanza tra i rappresentanti di Mosca e Washington, rispettivamente Anna Evstigneeva e Robert A. Wood. La prima ha accusato l’Occidente e la Nato di aver commesso un “attacco illegale” alla Libia nel 2011, innescando una reazione a catena che ha portato alla situazione “molto tesa e turbolenta” di adesso. Il diplomatico statunitense ha definito il recente arrivo di navi militari russe al porto di Tobruk come un episodio “particolarmente preoccupante”.

Intanto, da parte sua, Khoury ha tracciato un primo resoconto dei suoi due mesi da inviata Onu al posto del dimissionario Abdoulaye Bathily, spiegando che i politici libici sono – almeno a parole – d’accordo sulla necessità di andare alle elezioni, ma non sulle modalità con cui andare al voto. La Russia ha espresso rammarico per la mancanza di progressi nell’unificazione della Libia, attribuendola a “conflitti di interessi privati ed esterni e all’inefficacia della mediazione internazionale”. Evstigneeva – responsabile per gli affari politici della rappresentanza permanente russa al Palazzo di Vetro – ha dichiarato che la comunità internazionale e le Nazioni Unite devono svolgere un ruolo centrale nel processo di unificazione libico, ma che i progressi sono stati impediti dagli interessi acquisiti esterni e dalla volontà dei soggetti locali di mantenere lo status quo e il parziale collasso dello Stato.

Per superare questa situazione, Evstigneeva ha enfatizzato l’importanza di tenere elezioni nazionali e di risolvere le questioni controverse legate alla legislazione elettorale, auspicando un accordo tra le parti interessate che sia nell’interesse di tutti. La Russia ha affermato che le elezioni legislative e presidenziali dovrebbero essere organizzate contemporaneamente per garantire il successo del processo di riconciliazione nazionale, elogiando gli sforzi dell’Unione africana per organizzare una conferenza su questo tema. La rappresentante russa ha espresso preoccupazione per la posizione dei gruppi armati in Libia occidentale, sottolineando la necessità di unificare le autorità armate libiche e di includere le forze di sicurezza negli organismi statali.

Evstigneeva ha avvertito che la continuazione dello stato attuale potrebbe favorire l’attività di gruppi estremisti e terroristici nella regione del Sahel e del Sahara. La rappresentante russa ha inoltre espresso preoccupazione per i piani di soggetti esterni volti a creare e rifornire milizie al confine con la Libia, sostenendo che tali operazioni non favoriscono l’unificazione delle forze armate, ma rispondono solo a interessi nazionali. La diplomatica russa ha richiesto la cessazione della fornitura di armi destabilizzanti e la fine della presenza di mercenari, pratica in vigore in Libia dall’inizio del conflitto nel 2011. Infine, ha preso atto della decisione del Comitato per le sanzioni di revocare il divieto di viaggio imposto ad alcuni membri della famiglia di Muammar Gheddafi.

Di tutt’altro avviso è il diplomatico statunitense Wood, secondo il quale la circolazione di dinari libici contraffatti stampati in Russia ha aumentato la turbolenza nei mercati e le divisioni politiche nel Paese nordafricano, mentre l’arrivo di navi russe che forniscono attrezzature militari è “particolarmente preoccupante”. Wood ha elogiato il rinnovo dell’embargo sulle armi in Libia attuato dalla missione aeronavale europea Irini, che svolge un ruolo considerato “essenziale” per monitorare le coste libiche e contrastare le violazioni dell’embargo sulle armi. Il rappresentante Usa ha apprezzato il lavoro del gruppo di esperti del Comitato internazionale per le sanzioni sulla Libia ed espresso preoccupazione per le navi russe che forniscono attrezzature militari alla Libia. Il rappresentante Usa, inoltre, ha sottolineato l’impegno degli Stati Uniti nell’uso delle sanzioni per scoraggiare le minacce alla pace e alla sicurezza in Libia.

Wood ha elogiato il lavoro del Comitato militare congiunto “5+5” per proteggere i confini e ridurre gli atti criminali nel sud del Paese. In ambito economico, Wood ha ricordato che gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni alla società russa Goznak per aver stampato l’equivalente di un miliardo di dollari in valuta libica contraffatta, aggravando le sfide economiche della Libia. Due navi militari della Federazione Russa, scortate da due sottomarini, hanno effettuato nei giorni scorsi una sosta ufficiale alla base navale di Tobruk, in Cirenaica, la regione orientale della Libia. Da tempo circolano voci sull’intenzione della Russia di aprire una base navale nella città della Cirenaica. Non a caso, il rappresentante della Libia presso le Nazioni Unite, l’ambasciatore Al Taher el Sonni, ha affermato che le interferenze esterne sono la causa principale della crisi del suo Paese.