Catalogna domenica al voto: socialisti in testa, ma senza maggioranza assoluta

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/05/2024

Domani i cittadini catalani sono chiamati alle urne per rinnovare i membri del Parlamento regionale. Attesi al voto sono 5.460.337 elettori, in aumento di 61.344 unità rispetto alle elezioni del 2021. Nelle quattro province della comunità autonoma saranno aperti 2.691 seggi elettorali, dalle ore 9 alle 20. Le elezioni catalane, storicamente peculiari per i loro riflessi sulla politica nazionale, assumono in questa occasione una valenza ancora più rilevante per il doppio filo che lega la stabilità dell’Esecutivo di Pedro Sanchez al mantenimento degli accordi stipulati con i partiti pro-indipendenza, Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc) ed Uniti per la Catalogna (JxCat). I principali sondaggi pubblicati dai principali media spagnoli concordano nell’identificare nel candidato del Partito socialista catalano (Psc), Salvador Illa, il grande favorito per la vittoria, sebbene non dovrebbe riuscire a conquistare i voti sufficienti per governare in solitaria.

I socialisti oscillerebbero infatti tra il 28 e il 30% delle preferenze, con una forbice tra 38 e 41 seggi, a fronte di una maggioranza assoluta nel Parlamento catalano di 68. Per poter dar forma a un nuovo esecutivo, l’ex ministro della Salute spagnolo avrebbe bisogno di avviare complesse trattative con JxCat e Erc. Secondo molti osservatori non è escluso che i negoziati tra i partiti pro-indipendenza e i socialisti per l’investitura di Illa e le crescenti fratture all’interno dello stesso fronte indipendentista possano portare a un ritorno alle urne.

    Erc, del presidente della Catalogna uscente, Pere Argones, e JxCat di Carles Puigdemont si giocano la leadership del variegato campo pro-indipendenza, ma questa battaglia, potrebbe non essere sufficiente per tornare a governare la Catalogna come avvenuto negli ultimi 13 anni. Erc, JxCat e Candidatura di Unità popolare (Cup), oltre a essere distanti su diversi punti programmatici, non riuscirebbero ad arrivare insieme alla maggioranza.

    In questo quadro, non stupisce che uno dei temi principali della campagna elettorale sia stato il possibile scenario di alleanze e negoziati tra le varie forze politiche. Alla chiusura delle urne, dunque, lo scenario più probabile è che il futuro politico-istituzionale della Catalogna sarà deciso da una complessa rete di trattative tra il fronte indipendentista e i socialisti catalani, oltre alle altre forze presenti nel parlamento della Generalitat. Indubbiamente, il risultato di questi negoziati non avrà effetti circoscritti alla sola Catalogna, ma peserà anche sulle dinamiche politiche di Madrid, cuore dell’Esecutivo nazionale.