Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 06/10/2023
Il capo della diplomazia italiana ha fatto da “apripista” alle prossime visite dei ministri della Difesa, Guido Crosetto, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Interno, Matteo Piantedosi e della premier Giorgia Meloni. Da Riad, il titolare della Farnesina ha puntualizzato che “il partenariato tra Italia e Arabia Saudita ha una prospettiva strategica”
L’Italia rafforza le relazioni con l’Arabia Saudita a tutti i livelli con la visita a Riad del ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, alla quale potrebbe seguire una missione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Il capo della diplomazia italiana ha fatto quindi da “apripista” alle prossime visite dei ministri della Difesa, Guido Crosetto, delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, e dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Da Riad, il titolare della Farnesina ha puntualizzato che “il partenariato tra Italia e Arabia Saudita ha una prospettiva strategica” e che è in corso un lavoro “per rafforzare le relazioni a livello politico”. Nei colloqui avvenuti tra ieri e oggi, Tajani ha sottolineato “l’importante ruolo dell’Arabia Saudita per garantire stabilità nella regione” mediorientale “e in Africa”, anche nel più ampio contesto delle emigrazioni irregolari dal continente africano.
La visita di Tajani consolida anche i rapporti tra le imprese dei due Paesi. Del resto, in Arabia Saudita esiste una significativa presenza di imprese italiane, in particolare nei settori energetico, industriale e infrastrutturale. Le aziende tricolori stanno dando un rilevante contributo ai grandi progetti infrastrutturali sauditi e vi è un forte interesse per la Vision 2030 saudita, l’ambizioso piano di sviluppo che può offrire importanti opportunità in settori quali energie rinnovabili, turismo e intrattenimento. “Anche qui c’è una forte presenza dell’Italia e delle nostre imprese, grazie al nostro saper fare”, ha detto Tajani dopo la visita al cantiere della Linea 3 della metropolitana di Riad, in presenza dei vertici delle società in loco di We-Build, Fs e Hitachi Rail Sts (ex Ansaldo Sts).
Nel quadro del rinnovamento urbano della capitale, il complesso della rete metro a sei linee è uno dei progetti più all’avanguardia di mobilità sostenibile nel Paese, per ampiezza e tecnologia impiegate. La Linea 3 della metropolitana di Riad, il cui consorzio è guidato da WeBuild, con le sue 22 stazioni e 41 chilometri di lunghezza è la più lunga delle sei in costruzione.
Per Tajani è stato organizzato un giro dimostrativo, da uno dei depositi ad una stazione. Buona parte della linea è già pronta e percorribile e comprende due stazioni “iconiche”, una delle quali, nel centro di Riad, è stata progettata dal prestigioso studio di architettura norvegese Snohetta. Una particolarità: grazie ad una gigantesca parabola a specchio, una delle stazioni realizzate dagli ingegneri di WeBuild riflette in una piazza in superficie il passaggio dei treni che si svolge 44 metri sottoterra. E’ ottimo, infine, anche il livello delle relazioni culturali.
I sauditi, infatti, hanno chiesto di avere più mostre italiane nei loro musei e di rafforzare la cooperazione in campo archeologico già di alto livello, con due missioni archeologiche italiane attive nel Paese. Sul piano economico, in termini di macro volumi, l’andamento del nostro export verso l’Arabia Saudita è passato da 3,3 miliardi di euro nel 2021 a 4,1 nel 2022, conseguendo un incremento del 24 per cento.
Le importazioni dal Regno sono ancor più elevate, pari a 7,4 miliardi di euro nel 2022, per via dell’alto costo al barile del petrolio. L’analisi dei dati dell’Osservatorio economico e di quelli Istat per l’intero 2022, rilevano un significativo aumento dell’interscambio tra Italia ed Arabia Saudita, che ha raggiunto 11,5 miliardi di euro, in aumento del 41 per cento rispetto al dato del 2021, pari a 8,1 miliardi di euro. Nel primo semestre 2023, l’Italia è stata il nono fornitore dell’Arabia Saudita, con una quota di mercato del 2,8 per cento.
Rispetto ai principali competitor europei, l’Italia è stata il secondo fornitore nel periodo gennaio-giugno 2023, preceduta dalla Germania (4,5 per cento) e seguita da Francia (2,1 per cento) e Regno Unito (1,9 per cento). Per rafforzare ulteriormente la presenza delle imprese italiane nel Regno – a oggi se ne contano circa 150 – “Sace, la società specializzata nel settore assicurativo-finanziario e nei crediti per le esportazioni, aprirà un ufficio nella capitale saudita Riad”, ha detto oggi ai giornalisti il ministro Tajani. Con l’omologo, Faisal bin Farhan al Saud, e con i ministri del Commercio e degli Investimenti sauditi, rispettivamente Majid bin Abdullah al Qasabi e Khalid al Falih, “abbiamo parlato molto di economia, diplomazia della crescita, diplomazia economica, internazionalizzazione delle imprese italiane.
Ci sarà una missione di Cassa depositi e prestiti e Sace aprirà un ufficio a Riad. Stiamo anche pensando di aprire un Istituto italiano di cultura a Riad, per ora c’è una scuola, ma è a Gedda”, ha detto Tajani. La volontà di rafforzare i legami economici tra Roma e Riad, sulla scia del primo Forum italo-saudita che si è svolto il 4 settembre scorso a Milano, dove è stato firmato un memorandum d’intesa tra il ministero delle Imprese e del Made in Italy e il dicastero degli Investimenti saudita, è stata espressa anche dal ministro del Commercio saudita, Majid bin Abdullah al Qasabi. Quest’ultimo, considerato molto vicino a Mohamed bin Salman (Mbs), primo ministro e principe ereditario dell’Arabia Saudita, ha dichiarato che la visita della delegazione italiana “è importante perché abbiamo bisogno di rafforzare le relazioni bilaterali e credo ci siano molti ambiti dove migliorarle”. “Il principe ereditario Mohammed bin Salman assicura che la Vision 2030 è un’opportunità di trasformazione e un’opportunità per gli investimenti stranieri. Quindi, invito le aziende italiane a dirci come possiamo rafforzare le relazioni in modo pratico”, ha aggiunto. Il ministro ha auspicato che “dopo questa visita ce ne siano di più frequenti e ci siano iniziative concrete”.
L’emigrazione irregolare è stato uno degli altritemi al centro dei colloqui di Tajani con i ministri sauditi a Riad, nel quadro della Conferenza di Roma del 23 luglio scorso, dove l’Arabia Saudita è stata uno dei partecipanti. In quell’occasione, i rappresentanti del governo italiano e di Stati arabi e africani, insieme ad altri di istituzioni internazionali, hanno convenuto che solo partenariati su misura, omnicomprensivi, equilibrati e reciprocamente vantaggiosi tra i Paesi di origine, transito e destinazione.
Al riguardo, il 5 e 6 novembre è previsto a Roma un vertice per presentare il Piano Mattei per l’Africa e condividere proposte con i governanti arabi e africani per lo sviluppo del continente africano, cercando di arginare le cause del fenomeno migratorio.
Di ritorno da Riad, il titolare della Farnesina ha sottolineato che l’Arabia Saudita riconosce all’Italia “un ruolo importante” in Africa. Il titolare della Farnesina ha spiegato di aver parlato nei suoi incontri anche di Tunisia, Ciad, Sudan e Corno d’Africa. “L’Arabia Saudita è un grande Paese, può incidere sia in Medio Oriente, sia in Africa. Hanno riconosciuto il ruolo importante dell’Italia in Africa”, ha spiegato il ministro. “Se cambiamo mentalità, abbandonando l’approccio coloniale, l’approccio predatorio e lavoriamo per la crescita dell’Africa, allora fermiamo l’immigrazione. I trafficanti di esseri umani partono da Agades – in Niger – arrivano in Libia, in Tunisia, poi tornano portando le armi dell’ex esercito di Gheddafi. Nel deserto arrivano gli aerei carichi di droga dall’America Latina”, ha detto Tajani.