«La Russia usa la Libia come piattaforma per destabilizzare il Sahel e l’Africa»

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 18/05/2024

L’ALLARME LANCIATO DAGLI STATI UNITI

I mercenari del gruppo Wagner “non hanno solo destabilizzato la Libia”, ma hanno anche utilizzato il Paese come “una piattaforma per destabilizzare la regione del Sahel e il continente africano”. Lo ha detto ad “Agenzia Nova” un portavoce del dipartimento di Stato Usa, interpellato dopo che il progetto investigativo “All Eyes On Wagner” (Aeow) ha pubblicato una inchiesta in cui svela che negli ultimi tre mesi la Russia ha trasferito militari professionisti e combattenti in Libia, dove ci sarebbero oggi almeno 1.800 russi dislocati principalmente in Cirenaica e in Fezzan, nei territori controllati dall’Esercito nazionale libico (Enl) del generale Khalifa Haftar.

L’inchiesta di Aeow, progetto avviato da Open- Facto, organizzazione no profit francese incorporata nell’organizzazione non governativa Inpact, con sede in Svizzera, è stata realizzata con il sito di informazione indipendente “Verstka” e con il sostegno di Radio Svoboda, il servizio in lingua russa di Free Europe/Radio Liberty, organizzazione per le comunicazioni ed emittente radiofonica fondata dal Congresso degli Stati Uniti. Parlando a “Nova”, il portavoce del dipartimento di Stato ha affermato che “secondo alcuni funzionari libici, l’ambasciatore russo nel Paese ha detto esplicitamente che le attrezzature e i soldati sono stati trasferiti in Libia per essere impiegati in altre parti dell’Africa”.

Durante il ritiro da Tripoli nel 2020, ha aggiunto, il gruppo Wagner ha piazzato mine, trappole esplosive ed altri ordigni, che avrebbero ucciso oltre 300 persone in Libia tra il maggio del 2020 e il marzo del 2022. “Gli Stati Uniti rimangono impegnati a sostenere un processo di unificazione della Libia mediato dalle Nazioni Unite, che venga incontro alle richieste e alle aspirazioni dei cittadini”, ha spiegato il portavoce, aggiungendo che questo impegno si traduce anche nella condivisione di buone pratiche in materia di contrasto al terrorismo e sicurezza dei confini. “A differenza di altri, che cercano di sfruttare la Libia come una piattaforma per destabilizzare la regione e promuovere divisioni tra l’Est e l’Ovest del Paese, gli Stati Uniti sono impegnati a sostenere tutti i cittadini libici, nel rispetto degli obblighi stabiliti dalle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”, ha affermato.

Secondo “All Eyes On Wagner”, diversi militari russi sono stati trasferiti in Libia dall’inizio dell’anno sotto la copertura di un’organizzazione paramilitare. Un’informazione, quest’ultima, che conferma quanto più volte riportato da “Agenzia Nova” nelle scorse settimane. Un funzionario del dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha detto a “Nova” che i numeri riportati dall’inchiesta relativamente alla presenza militare russa nel Paese sono “sostanzialmente in linea con le stime del Comando degli Stati Uniti per l’Africa (Africom)”. Il gruppo Wagner, ha aggiunto, ha utilizzato la Libia come “hub logistico per le sue operazioni in Africa, e ora è probabile che la Russia farà lo stesso”. Il personale militare russo, ha continuato, ha sostenuto le forze dell’Esercito nazionale libico (Enl), e “ci aspettiamo quindi che sarà dispiegato nelle aree che sono sotto il controllo delle forze del generale Khalifa Haftar”.