Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 30/05/2024
L’accordo tra Sonatrach e l’ente statale di Lubiana Geoplin prevede che ci siano aumenti di ulteriori 200 milioni di metri cubi all’anno, rispetto ai 300 milioni del contratto precedente, per il periodo tra il 2023 e il 2025
Il gruppo energetico algerino Sonatrach ha annunciato la firma di un accordo con la società slovena Geoplin per aumentare le forniture di gas naturale verso la Slovenia tramite il gasdotto Trasmed (conosciuto anche come gasdotto Enrico Mattei) che collega l’Algeria all’Italia. Attraverso un comunicato stampa pubblicato martedì, Sonatrach precisa di aver concluso l’accordo presso la sede della presidenza della Repubblica algerina, durante una cerimonia presieduta dal presidente della Repubblica nordafricana, Abdelmadjid Tebboune, e dal primo ministro della Slovenia, Robert Golob. L’accordo, negoziato nell’ambito di un contratto di compravendita di gas naturale tra le due società, prevede l’incremento delle forniture di gas naturale attraverso il gasdotto che connette l’Algeria e l’Italia.
Il comunicato algerino non fornisce dati precisi, ma sottolinea che questo accordo “rappresenta un ulteriore passo avanti nel rafforzare i legami energetici tra l’Algeria e la Slovenia”. Inoltre, il testo evidenzia che grazie a questa collaborazione, Sonatrach rafforza la sua posizione sul mercato sloveno, rispondendo alla crescente domanda di gas naturale nel mercato europeo. La dichiarazione enfatizza che tale cooperazione “non solo consolida la presenza dell’Algeria sulla scena energetica internazionale, ma dimostra anche il suo impegno nel promuovere la cooperazione economica bilaterale a un livello più avanzato”.
Secondo la stampa slovena, invece, l’accordo tra Sonatrach e l’ente statale di Lubiana Geoplin prevede che la fornitura aumenti di ulteriori 200 milioni di metri cubi all’anno, rispetto ai 300 milioni del contratto precedente, per il periodo tra il 2023 e il 2025. La presidenza del Consiglio dei ministri ha inoltre reso noto che Lubiana “ha espresso la propria disponibilità affinché le due società prolunghino il contratto di fornitura di gas naturale anche per il periodo successivo al 2026, quando scadranno i contratti esistenti”. Il ministro dell’Energia Bojan Kumer, che ha accompagnato il premier Golob in Algeria, ha sottolineato che in passato l’Algeria forniva fino al 30 per cento del fabbisogno nazionale sloveno. Con il nuovo accordo la quota passerà al 50 per cento.
L’agenzia di stampa “Sta” sottolinea che il Paese europeo, privo di giacimenti di gas naturale e interamente dipendente dall’estero, lo scorso anno ha importato il 28,3 per cento del suo gas dall’Algeria attraverso l’Italia, quota notevolmente superiore al 3,8 per cento del 2022. Dall’altra parte, la quota di gas importato dall’Austria (in parte di origine russa) è scesa dall’82,1 per cento nel 2022 al 68,3 per cento l’anno scorso.
Il gasdotto Transmed è stato realizzato con la funzione primaria di trasportare il gas di origine algerina verso l’Italia, ma negli equilibri internazionali attuali assume una dimensione più significativa anche per l’Europa. Si tratta di due linee da 48 pollici, la prima operativa dal 1983 e la seconda dal 1994, che si sviluppano attraverso il territorio tunisino per circa 370 chilometri, dalla località di Oued es Saf-Saf, alla frontiera tra Tunisia ed Algeria, fino alle coste del Mar Mediterraneo, nella regione di Cap Bon. L’accordo tra Slovenia e Algeria si allinea con il Piano Mattei per lo sviluppo dell’Africa. Uno degli obiettivi chiave del piano è quello di trasformare l’Italia in uno snodo energetico, fungendo da “ponte strategico” tra l’Europa e l’Africa. Inoltre, l’Algeria si è impegnata a investire il Piano Mattei almeno un miliardo di euro per finanziare progetti di cooperazione congiunta italo-algerina nei Paesi africani, con particolare attenzione all’area del Sahel. Vale la pena ricordare ad Enrico Mattei, il fondatore dell’Eni, è largamente riconosciuto in Algeria un altissimo ruolo di sostegno, amicizia e vicinanza durante gli anni della guerra di liberazione nazionale (1954-1962).
Infatti, Mattei ha storicamente sostenuto sia il Fronte di liberazione nazionale, sia il Governo provvisorio della Repubblica algerina, al quale ha fornito un apporto significativo all’interno dei negoziati degli Accordi di Evian. Il suo nome evoca anche il numero elevato di studenti algerini, futuri quadri e dirigenti dell’industria petroliera ed energetica, formati su sua iniziativa nelle scuole dell’Eni a San Donato Milanese.