Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 21/05/2024
Prima del colpo di Stato del 26 luglio i militari statunitensi fornivano addestramento, intelligence ed equipaggiamento alle truppe
Le truppe Usa completeranno il loro ritiro dal Niger entro il prossimo 15 settembre. È quanto hanno concordato le autorità di Niamey e quelle di Washington nel corso di una riunione che si è tenuta dal 15 al 19 maggio scorsi nella capitale nigerina. Secondo quanto precisato in un comunicato diffuso dal Consiglio nazionale per la salvaguardia della patria (Cnsp), il nome della giunta militare che ha preso il potere a Niamey in seguito al colpo di Stato dello scorso 26 luglio, la parte nigerina ha confermato le garanzie di protezione e sicurezza alle forze statunitensi durante il loro ritiro, consapevole dei “sacrifici comuni delle forze nigerine e statunitensi nella lotta contro il terrorismo”. Il ritiro delle forze statunitensi dal Niger, si legge nella dichiarazione, “non pregiudica la continuazione delle relazioni di sviluppo tra Stati Uniti e Niger”, due Paesi che rimangono “impegnati nel dialogo diplomatico per definire il futuro delle loro relazioni bilaterali”.
La richiesta del Niger affinché le truppe Usa si ritirassero dal Paese, manifestata per la prima volta lo scorso 16 marzo al termine di una turbolenta visita effettuata a Niamey da una delegazione Usa guidata dalla rappresentante del dipartimento di Stato per gli affari africani Molly Phee, è stata confermata all’inizio di maggio con un annuncio in tal senso da parte del Pentagono, le cui fonti hanno riferito al quotidiano “Politico” che il dipartimento della Difesa ha comunicato formalmente la direttiva ai mille militari che si trovano ancora nel Paese del Sahel. Questo dopo che l’amministrazione del presidente Joe Biden aveva annunciato, il mese scorso, di avere dato il via a “discussioni per un ritiro ordinato e responsabile” dal Paese, dopo che la giunta militare ha cancellato l’accordo di cooperazione militare con gli Stati Uniti, in vigore dal 2012.
Secondo le stesse fonti, le truppe Usa lasceranno il Niger nel corso dei prossimi mesi, e i soldati verranno assegnati in “altre località nella regione da cui saranno in grado di continuare ad operare”. Il ritiro non includerebbe, però, il personale impiegato per la sicurezza dell’ambasciata. Le relazioni tra gli Stati Uniti e il Niger sono diventate tese da quando la giunta militare ha preso il potere a Niamey dopo il colpo di Stato dello scorso 26 luglio, che ha estromesso il presidente democraticamente eletto Mohamed Bazoum, attualmente agli arresti domiciliari.
Dal 2012 gli Stati Uniti hanno mantenuto una presenza militare in Niger, con la maggior parte del personale statunitense di stanza nella base dei droni di Agadez, la cui costruzione è costata circa 110 milioni di dollari. Prima del colpo di Stato del 26 luglio i militari statunitensi fornivano addestramento, intelligence ed equipaggiamento alle truppe nigerine. Dopo il golpe le attività si sono limitate a quanto necessario per garantire la sicurezza delle truppe Usa. Poco dopo il colpo di Stato, il nuovo governo del Niger ha ordinato anche la partenza degli oltre 1.500 militari francesi di stanza in Niger, che hanno completato il loro ritiro nell’ottobre scorso.