Porto di Susah, a Roma Saddam Haftar incontra gli imprenditori americani

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/06/2024

Saddam Haftar, uno dei figli del comandante in capo dell’autoproclamato Esercito nazionale libico (Enl), Khalifa Haftar, avrebbe incontrato in Italia, a Roma, un gruppo di imprenditori statunitensi per discutere delle opportunità di investimento nel Paese nordafricano. Lo riferisce il sito web d’informazione libico “Libya Update”, spiegando che i colloqui si sarebbero concentrati in particolare “sugli investimenti strategici, tra cui il porto commerciale in acque profonde di Susah, uno dei punti marittimi naturali più profondi del Nord Africa”.

Il Gruppo Guidry statunitense, secondo la ricostruzione della testata libica, avrebbe proposto un investimento diretto di 2 miliardi di dollari nel progetto portuale situato a circa 240 chilometri a est di Bengasi. Il comandante in capo Khalifa Haftar avrebbe “accolto con favore la proposta, invitando la delegazione imprenditoriale a visitare la Libia e a impegnarsi con il governo, facilitando le procedure affinché i lavori possano iniziare presto”. “Libya Udpate” sottolinea che l’operazine “riflette l’apertura del prominente comandante libico Saddam verso l’Occidente e gli sforzi per trovare un equilibrio in Libia”.

Vale la pena ricordare che Saddam Haftar è stato recentemente nominato capo di Stato maggiore delle forze di terra dell’Esercito nazionale libico (Enl), succedendo al co-presidente del comitato militare 5+5 (formato da cinque alti ufficiali dell’est e altrettanti dell’ovest), Marja al Amami. Generale di grande esperienza, Al Amami aveva guidato la delegazione della Cirenaica nei difficili negoziati con l’ovest che hanno portato a raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Ginevra nell’ottobre 2020. Secondo la stampa libica, Saddam Haftar potrebbe essere promosso a breve al rango di tenente generale (equivalente a un generale a tre stelle).

Saddam, inoltre, vanta un ruolo politico più aperto nei confronti dell’ovest della Libia, al contrario invece di suo fratello Khaled, (anch’egli un generale dell’Esercito nazionale libico), considerato più vicino alla Federazione russa. Una fonte basata nell’est della Libia, che ha preferito non essere nominata per motivi di sicurezza, ha spiegato ad “Agenzia Nova” che l’incontro tra Saddam Haftar e la parte statunitense avrebbe effettivamente avuto luogo nella capitale italiana, in una data non meglio precisata. La medesima fonte ha confermato le cifre dell’investimento fornite da “Libya Update”, spiegando che una delegazione del gruppo statunitense dovrebbe visitare la Libia a breve.

Nel dicembre del 2021, il gruppo statunitense Guidry aveva annunciato la firma di un accordo strategico a lungo termine con l’azienda greca Archirodon per la progettazione e la costruzione del porto di Susah, nella Libia orientale, un progetto del valore di 1,5 miliardi di dollari. Si trattava, in particolare, di un accordo di tipo Epc relativo alla consegna dell’infrastruttura “chiavi in mano” alle autorità libiche. Il porto sicuro di Susah, riferiva allora l’azienda Usa, è concepito come uno scalo marittimo multiuso in acque profonde, il primo progetto portuale in partenariato pubblico-privato in Libia e il primo porto a essere costruito per essere globalmente competitivo ed efficiente nel Paese nordafricano. Di più: potrebbe trattarsi del maggiore grande investimento in infrastrutture portuali da parte di un’azienda statunitense nella storia della Libia.

Il progetto “Susah Secure Port”, aggiungeva l’azienda, potrebbe svolgere un ruolo “fondamentale nella fase di ricostruzione della Libia ed è stato recentemente approvato dal Governo libico di unità nazionale” con sede a Tripoli. L’analista senior dell’International Crisis Group (Icg), Claudia Gazzini, esperta di Libia contattata da “Agenzia Nova”, ha invitato a valutare il progetto con maggiore cautela. “La storia del porto di Susah è un progetto di lunga data, ma di realizzazione complessa, e attualmente ci sono altre priorità, come la ricostruzione di strade e ponti danneggiati dal ciclone Daniel. Anche se il progetto fosse in corso, bisogna considerare che potrebbe suscitare l’ira degli ecologisti e degli ambientalisti, poiché il sito archeologico di Susa è di enorme valore. Inoltre, in mare, di fronte al sito, ci sono importanti resti archeologici che questo progetto potrebbe completamente distruggere”, ha detto Gazzini a “Nova”.

La Libia oggi è amministrata da due coalizioni politico-militari rivali: da una parte il Governo di unità nazionale con sede a Tripoli del premier Abdulhamid Dabaiba, riconosciuto dalla comunità internazionale e appoggiato soprattutto dalla Turchia; dall’altra il cosiddetto Governo di stabilità nazionale (Gns), Osama Hammad, di fatto un esecutivo parallelo con sede a Bengasi manovrato dal generale Haftar e appoggiato in primis dalla Russia. Per uscire dallo stallo politico, l’ex inviato dell’Onu in Libia, Abdoulaye Bathily, aveva lanciato, il 27 febbraio del 2023, un piano per redigere gli emendamenti costituzionali e le leggi elettorali necessarie per tenere elezioni “libere, inclusive e trasparenti” entro l’anno scorso. Tale piano, però, è fallito e il diplomatico senegalese delle Nazioni Unite ha rassegnato le dimissioni.