TAJANI: OK AL PRIMO CARICO DI AIUTIDELL’INIZIATIVA “FOOD FOR GAZA”

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 04/06/2024

Nei prossimi giorni partiranno per il M.O. decine di tonnellate di prodotti alimentari e materiale igienico-sanitario

Tutto è pronto per il primo carico di aiuti dell’iniziativa Food for Gaza destinato alla popolazione palestinese. Nei prossimi giorni decine di tonnellate di prodotti alimentari e materiale igienico-sanitario partiranno per Brindisi e poi in aereo per la Giordania, e da lì, attraversando Israele, entreranno a Gaza. Il carico umanitario è stato presentato ieri presso il centro di raccolta di Coldiretti a Nepi, in provincia di Viterbo, dal vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che lo scorso 11 marzo ha lanciato Food for Gaza con l’obiettivo di rafforzare la collaborazione con gli organismi internazionali e i partner regionali, nonché di massimizzare l’impatto e l’efficienza dell’impegno a sostegno della popolazione palestinese. Lo stanziamento totale per l’iniziativa – che coinvolge oltre a enti e associazioni italiani anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao), il Programma alimentare mondiale (Pam) e la Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (Ficross) – ammonta a 30 milioni di euro.

Secondo i dati della Farnesina, al 22 maggio scorso grazie a Food for Gaza sono state raccolte complessivamente 49 tonnellate di aiuti umanitari, di cui 24 tonnellate di razioni già pronte da mangiare, 18 tonnellate di pasta, riso e couscous, e 7 tonnellate di sale marino per 1 milione di persone. Nello specifico, Coldiretti ha raccolto 17,5 tonnellate di aiuti alimentari e Confagricoltura 31,5 tonnellate. Inoltre, la Croce rossa ha raccolto 21 tonnellate di materiale raccolte in 49 pallet, tra cui 3 mila kit per l’igiene personale e 300 tende di primo soccorso. In occasione della presentazione del primo carico di aiuti di Food for Gaza, Tajani ha sottolineato che “c’è una grande gara di solidarietà italiana”. Secondo il ministro, “se ne parla poco ma l’Italia sta facendo molto per aiutare la popolazione civile della Striscia di Gaza”. “Abbiamo raccolto tanto consenso da parte di organizzazioni e aziende”. “Questo è il primo carico che parte e ce ne saranno molti altri in futuro”, ha affermato Tajani. Il titolare della Farnesina ha poi sottolineato che l’iniziativa, “voluta dal governo”, ha anche l’appoggio di Israele e dell’Autorità nazionale palestinese (Anp). “L’obiettivo è fare arrivare prodotti alimentari e di sostegno sanitario alla popolazione di Gaza. È un lavoro certosino, che ci porta ad avere decine e decine tonnellate di aiuti. Saranno portati da qui e da altri centri, e trasferiti alla Striscia. Altri carichi partiranno via Egitto in tempi abbastanza rapidi”, ha spiegato Tajani. Il titolare della Farnesina ha poi confermato che l’Italia prosegue i suoi sforzi diplomatici per la pace in Medio Oriente, “affinché prevalga la democrazia sull’uso delle armi”.

“Lavoriamo con Giordania, Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi e Qatar per trovare una soluzione anche per preparare il dopoguerra”, ha detto Tajani a Nepi. Commentando l’ultima proposta per il cessate il fuoco avanzata dagli Stati Uniti – Paese mediatore insieme a Qatar ed Egitto nei colloqui tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas – il ministro degli Esteri ha osservato: “Sembra che sia qualche segno di apertura tra le parti, speriamo che si rifletta in aperture concrete e che non siano soltanto messaggi politici”.

Tajani ha quindi detto di sperare che si possa arrivare quanto prima a un cessate il fuoco, che si possano salvare vite umane, che si possa arrivare alla liberazione di tutti gli ostaggi ancora nelle mani degli islamisti e che si possa trovare anche un accordo tra Israele ed Egitto per riaprire il valico umanitario di Rafah, chiuso a maggio a seguito dell’avvio di un’operazione “circoscritta” delle forze israeliane nel sud di Gaza. “L’Italia sta sostenendo la proposta di mediazione statunitense”, ha assicurato Tajani. Per arrivare a una situazione di pace in Medio Oriente, secondo il ministro sarà tuttavia necessario far nascere lo Stato palestinese facendo in modo “che ci sia la riunificazione tra Gaza e la Cisgiordania”. A margine della presentazione del primo carico di aiuti umanitari di Food for Gaza, il titolare della Farnesina ha quindi confermato che il governo italiano è disposto a dare il suo contributo “per far nascere uno Stato di Palestina che non sia comandato da Hamas”. “Io credo che sarebbe una buona idea quella che sta emergendo di avere un mandato delle Nazioni Unite per far sì che ci sia una sorta di amministrazione anche con un controllo militare del territorio per formare la polizia palestinese a guida araba. L’Italia ha dato la sua disponibilità a partecipare”, ha affermato Tajani. “Noi puntiamo sull’Autorità nazionale palestinese e non è un caso che il primo ministro (Mohammed Mustafa) abbia scelto l’Italia come primo Paese del suo viaggio in Europa. Da questo punto di vista, noi con il governo dell’Autorità nazionale palestinese stiamo lavorando in maniera molto costruttiva e positiva”, ha detto il titolare della Farnesina. Ma “bisognerà anche far sì che Israele riconosca lo Stato palestinese e lo Stato palestinese riconosca Israele, perché altrimenti rischiamo solo di buttare benzina sul fuoco. Dobbiamo fare in modo di costruire la pace. Dobbiamo stare dalla parte della pace e della convivenza civile, perché Israele ha diritto di esistere e il popolo palestinese ha il diritto di vedere realizzato il suo sogno di avere un proprio Stato”, ha osservato Tajani. Secondo il ministro degli Esteri, “la pace si costruisce soltanto se ci sono due Stati che si riconoscono tra di loro”. Pertanto, ha detto Tajani, “questo è l’obiettivo politico che ha l’Italia”