TREGUA E RILASCIO OSTAGGI, COLLOQUI AL CAIRO DEL CAPO POLITICO DI HAMAS

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 21/12/2023

La visita di Haniyeh, insieme a una delegazione della Jihad islamica, giunge dopo gli incontri tra i vertici dell’intelligence Usa (Cia), israeliana (Mossad), con il ministro degli Esteri del Qatar, Mohamed bon Jasim al Thani.

Il capo dell’ufficio politico del movimento islamista palestinese Hamas, Ismail Haniyeh, è arrivato al Cairo per colloqui sul conflitto nella Striscia di Gaza con Israele. La notizia giunge nel contesto di segnali positivi volti ad avviare una nuova tregua nella Striscia di Gaza, che porterebbe al rilascio dei 129 ostaggi in cambio della cessazione temporanea delle ostilità, anche se i negoziati non sembrano ancora vicini a una conclusione. Da parte sua, Hamas si dichiara “pronto a negoziare con chiunque” e a raggiungere un “grande compromesso” per lo scambio di ostaggi e prigionieri con Israele, solo una volta finita la guerra nella Striscia di Gaza.

Uno dei portavoce del gruppo Hamas,
Ghazi Hamad

Secondo quanto dichiarato da uno dei portavoce del gruppo, Ghazi Hamad, non è nell’interesse di Hamas o dei palestinesi raggiungere “brevi pause” nei combattimenti “di qualche giorno o settimana”. “La nostra visione è molto chiara: vogliamo fermare l’aggressione”, ha affermato il portavoce, aggiungendo che “ciò che sta accadendo sul terreno è una grande catastrofe”.

Il ministro degli Esteri del Qatar,
Mohamed bon Jasim al Thani

La visita di Haniyeh al Cairo, insieme a una delegazione della Jihad islamica, giunge dopo gli incontri tra i vertici dell’intelligence Usa (Cia), israeliana (Mossad), con il ministro degli Esteri del Qatar, Mohamed bon Jasim al Thani. Al riguardo, il presidente Usa, Joe Biden, ha detto che gli Stati Uniti stanno continuando a lavorare ad un accordo che consenta la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, dopo l’attacco sferrato il 7 ottobre scorso contro Israele.

“Per il momento non ci sono aspettative concrete in merito, ma stiamo lavorando”, ha affermato. Secondo quanto riferito dal portale statunitense “Axios”, Israele si sarebbe offerto di sospendere i combattimenti a Gaza per almeno una settimana come parte di un nuovo accordo per convincere Hamas a rilasciare circa 40 ostaggi trattenuti nell’enclave palestinese. La proposta, avanzata attraverso la mediazione del Qatar, è la prima offerta da Israele dopo il fallimento dell’accordo del mese scorso che aveva portato a un cessate il fuoco di sette giorni e al rilascio di oltre 100 ostaggi, in cambio della liberazione di circa 300 prigionieri palestinesi dalle carceri israeliane.

Da parte loro, gli Stati Uniti hanno affermato di essere impegnati in discussioni “molto serie” per concordare una nuova pausa umanitaria, secondo quanto riferito dal coordinatore per le comunicazioni strategiche al Consiglio per la sicurezza nazionale Usa, John Kirby. Nel frattempo si attende anche il voto al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite su una nuova risoluzione per il cessate il fuoco. Sul campo prosegue l’offensiva delle Forze di difesa israeliane (Idf) sulla Striscia di Gaza, con oltre 300 attacchi effettuati in 24 ore, alcuni dei quali diretti dalle forze di terra contro membri e infrastrutture di Hamas. Le Idf hanno colpito in particolare Gaza City, uccidendo almeno 50 persone e ferendone 12, con un bombardamento nel quartiere di Rimal.

Mentre a Jabaliya, nel nord dell’exclave palestinese, il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha riferito che sono morte almeno 46 persone e altre 110 sono rimaste ferite. Anche a Rafah, nella parte meridionale della Striscia, le Idf hanno condotto un raid che ha distrutto una moschea e due abitazioni, oltre a causare danni nell’area circostante. Il bilancio totali dei morti palestinesi dal 7 ottobre scorso è salito a oltre 20 mila. Le forze israeliane devono passare ad “operazioni militari più mirate e localizzate” nella Striscia di Gaza, utilizzando “un numero minore di truppe” in modo da “con – centrarsi al meglio sulla leadership di Hamas e sulla distruzione della rete di tunnel” utilizzata dai combattenti islamisti, ha detto il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, durante una conferenza stampa. “Il conflitto deve arrivare ad una situazione caratterizzata da una minore intensità: in questo modo, i rischi per i civili caleranno drasticamente” ha detto.