Tunisia, via libera a nuovi impianti fotovoltaici una chance per i progetti delle aziende italiane

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/05/2024

Il 30 maggio scadrà il termine per presentare le offerte per vari progetti pianificati con una capacità di produzione di energia solare di 500 megawatt in diverse aree del Paese

Sono stati firmati a Tunisi gli accordi per completare gli impianti fotovoltaici nei governatorati di Gafsa e Tataouine, nel sud della Tunisia, della capacità complessiva stimata di 300 megawatt, parte dei 500 megawatt già programmati. L’attuazione dei progetti, spiega il ministero dell’Industria, delle miniere e dell’energia in una nota, rientra nel quadro della gara per i progetti di produzione di elettricità da fonti rinnovabili attraverso un progetto da 100 megawatt nel governatorato di Gafsa e un progetto da 200 megawatt nel governatorato di Tataouine da energia solare fotovoltaica.

LA STRATEGIA TUNISINA

Il costo totale dell’investimento per i due impianti è stimato a circa 800 milioni di dinari (equivalenti a circa 240 milioni di euro). La strategia nazionale della Tunisia mira a diversificare le fonti energetiche e promuovere l’uso delle energie rinnovabili in tutti i settori, oltre a ridurre il consumo di energia primaria del 35% entro il 2030.

A tale scopo, durante il mese di febbraio, 55 unità solari sono state installate negli istituti scolastici dei governatorati della Grande Tunisi, Béja, Tozeur e Nabeul, con una capacità produttiva che copre il fabbisogno elettrico di questi istituti. Il progetto in questione viene realizzato con il sostegno finanziario e tecnico tedesco, attraverso un prestito della Banca tedesca per lo sviluppo di circa 55 milioni di euro, un contributo di 5 milioni e mezzo di euro dal Fondo per la transizione energetica e altri 5 milioni da parte dell’Agenzia nazionale per il controllo dell’energia (Anme). Dopo un primo gruppo di impianti di energia solare già realizzati in 500 istituti educativi, il programma mira a trasformare l’alimentazione di 6.500 istituzioni educative.

OBIETTIVI E SCADENZE

Il 30 maggio 2024 scadrà il termine per la presentazione delle offerte per altri progetti pianificati con una capacità di produzione di energia solare di 500 megawatt in diverse aree del Paese, come parte del lotto precedentemente pianificato con una capacità di produzione di 1.700 megawatt. A questo si aggiunge la realizzazione del progetto Elmed, realizzato da Steg e dall’italiana Terna, l’elet – trodotto che collegherà Partanna, in Sicilia, e Mlaabi, sulla penisola tunisina di Capo Bon, per una lunghezza complessiva di circa 220 chilometri (di cui circa 200 chilometri sotto il mare), con una potenza di 600 megawatt e una profondità massima di circa 800 metri, raggiunta lungo il Canale di Sicilia. Un progetto strategico che potrebbe far da volano ai progetti italiani nelle fonti di energie da fonti rinnovabili nel Paese nordafricano.

A livello regionale, l’Agenzia tunisina per il controllo dell’energia ha attuato un progetto per il controllo energetico delle moschee nel governatorato di Tozeur, dotando 50 moschee di energia solare e prevedendo l’adattamento di almeno altri 104 luoghi di culto.

Oltre ai pannelli solari, il programma prevede la sostituzione degli impianti di illuminazione con elementi ad alta efficienza energetica. Le autorità tunisine hanno recentemente organizzato programmi di formazione e sensibilizzazione sull’importanza del controllo e del risparmio energetico.

Sempre nel governatorato di Tozeur, cinque scuole primarie sono state già dotate di energia fotovoltaica. La Tunisia vorrebbe aumentare la propria quota di energie rinnovabili nella produzione complessiva di energia al 35 per cento (dal 5 per cento circa, secondo gli ultimi dati del governo aggiornati a febbraio 2024) entro il 2030, garantendo in questo modo un approvvigionamento energetico sicuro, accessibile a tutti e a prezzi decisamente ragionevoli.

Questa strategia, secondo i piani del ministero dell’Energia di Tunisi, rientra in una visione complessiva volta a contrastare, già nel breve termine, il problema della sicurezza energetica attraverso un modello energetico sostenibile. La Tunisia è anche impegnata, nell’ambito dell’accordo di Parigi, a neutralizzare le emissioni di carbonio entro il 2050