Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 02/02/2024
Il ministro dell’Interno, Piantedosi: «La mia visita ad Algeri si inserisce nel solco di un rinnovato rapporto strategico italo-algerino, testimoniato dai rapporti bilaterali eccellenti a tutti i livelli istituzionali e dai recenti contatti del premier Giorgia Meloni con il presidente Abdelmajid Tebboune»
L’Italia incassa un duplice risultato con la visita in Algeria dell’Interno, Matteo Piantedosi, accompagnato dal viceministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Edmondo Cirielli: da una parte amplia la cooperazione bilaterale nel campo della sicurezza, in particolare nella lotta al crimine transnazionale; dall’altra ottiene il sostegno finanziario del Paese produttore di idrocarburi al Piano Mattei. Il titolare del Viminale, infatti, ha firmato ieri ad Algeri con l’omologo Ibrahim Merad un accordo di cooperazione in materia di sicurezza, che sostituisce in parte un accordo del 1999 e amplia i campi di indagine congiunta. “Abbiamo sottoscritto un accordo importante, ma per noi è importante quello che verrà dopo la firma. Ci ripromettiamo di creare delle occasioni perché i nostri uffici possano tenersi costantemente aggiornati e lavorare insieme su forme importanti di contrasto alla criminalità organizzata, al cyber crime, alla tratta degli esseri umani, al terrorismo: tutte cose che vedono l’Italia e l’Algeria assolutamente accomunate dalla stessa parte”, ha commentato Piantedosi in un punto stampa.
L’Algeria rappresenta per l’Italia “un partner assolutamente strategico e importante per una visione comune globale su tutti i temi che riguardano il Mediterraneo”, ha aggiunto. “La mia visita ad Algeri si inserisce nel solco di un rinnovato rapporto strategico italo-algerino, testimoniato dai rapporti bilaterali eccellenti a tutti i livelli istituzionali e dai recenti contatti del premier Giorgia Meloni con il presidente Abdelmajid Tebboune”, ha aggiunto Piantedosi. Il Mondo che cambia “È stato per me un grande onore essere ricevuto dal presidente della Repubblica algerina, e nel corso del cordiale colloquio ho espresso la mia più viva soddisfazione per l’amicizia che lega i nostri popoli e la vocazione mediterranea dei nostri Paesi, oltre che l’affinità di visione nella costruzione di un futuro stabile nell’area mediterranea e nella regione del Sahel”, ha proseguito il ministro. Gli algerini sono molto preoccupati per l’instabilità nel Sahel e in particolare in Mali, dove la giunta al potere ha deciso di porre fine all’Accordo di pace di Algeri stipulato nel 2015: il rischio è quello di riaccendere il conflitto tra i gruppi indipendentisti a maggioranza tuareg che si muovono tra il nord del Paese saheliano e il sud dell’Algeria.
“Nell’attuale contesto geopolitico, il Sahel ha una valenza di primo piano per le rotte migratorie e la profonda conoscenza delle dinamiche regionali del governo algerino sarà essenziale al fine di monitorare, prevenire e contrastare i trafficanti di esseri umani”, commenta il titolare del Viminale. Da parte sua, il ministro algerino dell’Interno Merad ha elogiato la visione comune di Algeria e Italia per quanto riguarda il contrasto alla migrazione irregolare. “Al momento (in Italia) non ci sono migranti provenienti dall’Algeria, e questo grazie alla nostra visione comune”, ha detto da parte sua Merad. Tuttavia, “bisogna essere estremamente cauti a causa del potenziale pericolo proveniente dall’est, dovuto alla situazione delle nostre frontiere con la Libia e, in misura minore, con la Tunisia. A sud, le frontiere sono chiuse per non dare ai trafficanti di esseri umani la possibilità di raggiungere l’Italia”, ha aggiunto Merad.
Il ministro ha inoltre evidenziato l’importanza degli sforzi congiunti dei servizi di sicurezza e dell’esercito algerino per combattere i crimini transfrontalieri, come il traffico di esseri umani e di droga. Secondo quanto appreso da “Agenzia Nova”, Italia e Algeria stanno inoltre finalizzando la firma di un altro accordo contro il terrorismo. Da parte sua, il viceministro degli Esteri Cirielli ha detto a “Nova” che l’Algeria si è mostrata disponibile a fornire un contributo finanziario al Piano Mattei. “Il presidente Tebboune ha apprezzato moltissimo il Piano Mattei e ci ha detto sono pronti a contribuire non solo con le loro idee, ma anche con dei finanziamenti”, ha detto il viceministro. “Ci hanno detto che il Piano Mattei è un ottimo piano e ci sono molto grati per aver posto l’accento sull’Africa”, ha aggiunto Cirielli. In Algeria, ad Enrico Mattei è largamente riconosciuto un altissimo ruolo di sostegno, amicizia e vicinanza durante gli anni della guerra di liberazione nazionale (1954-1962).
Infatti, Mattei ha storicamente sostenuto sia il Fronte di liberazione nazionale, sia il governo provvisorio della Repubblica algerina, al quale ha fornito un apporto significativo all’interno dei negoziati degli Accordi di Evian. Il suo nome evoca anche il numero elevato di studenti algerini, futuri quadri e dirigenti dell’industria petroliera ed energetica, formati su sua iniziativa nelle scuole dell’Eni a San Donato Milanese. Cirielli ha poi evidenziato che Algeri sta apportando un significativo sostegno alla Tunisia, che sta attraversando una fase critica. Inoltre, il viceministro responsabile della cooperazione allo sviluppo ha riferito che l’Ita – lia “ha offerto il proprio aiuto per fornire assistenza umanitaria ai profughi saharawi”. Pur evitando di entrare nel merito delle questioni politiche relative al Sahara occidentale, Cirielli ha sottolineato l’impegno italiano nell’assistere le persone in difficoltà. “Ho detto che vogliamo fare la nostra parte e vogliamo dare una mano. Loro hanno apprezzato il nostro gesto e non è scontato, dato il consueto atteggiamento riservato del Paese nei confronti degli aiuti esterni”, ha concluso.