Feuromed 2023, il Sud nuovo hub energetico per l’Europa e il Mediterraneo

FEUROMED 2023 Il Sud piattaforma ideale per prospettiva euromediterranea e rapporto con l’Africa, ha un ruolo da hub energetico europeo

L’energia: una grande occasione per il Mezzogiorno d’Italia. È il messaggio che arriva dal Festival Euromediterraneo dell’Economia in corso nella Sala dei Baroni del Maschio Angioino e promosso dal Quotidiano del Sud. Lo spiega fin dalla mattina Paolo Gentiloni, commissario europeo per l’Economia: «Penso che ci siano due ragioni che ci spingono a dire che oggi questa occasione c’è per questa prospettiva Euromed. La prima è il tema della disponibilità di risorse. Abbiamo una quantità di risorse disponibili per il Mezzogiorno, 86 miliardi da qui al 2026 solo con il Pnrr».

«Il problema sarà spenderli, per tutti noi, per il sistema Italia e per le classi dirigenti del Mezzogiorno bisogna avere questa come bussola fondamentale, mentre molto spesso la bussola fondamentale è stata quella della richiesta di risorse. Oggi l’aspetto principale è: riusciamo ad assorbire questa straordinaria quantità di risorse capace di portare la quota di Pil del Sud Italia dal 22 al 23,5%? Serve uno sforzo straordinario, serve mettere in campo quella che Nitti chiamava la forza immensa del Sud e che in larga parte è collegata al capitale umano, alle risorse umane, alle nostre università, alla qualità delle nostre persone».


FEUROMED 2023, LA GEOPOLITICA, IL SUD COME HUB ENERGETICO

Ma poi c’è un’altra ragione che, per Gentiloni, è quella geopolitica: «Sappiamo che la guerra ha svelato la dipendenza europea dal gas russo, sappiamo che la risposta al disvelamento di questa dipendenza è stata straordinaria: in 10 mesi abbiamo ridotto le importazioni di gas russo dal 42 al 7%, una cosa incredibile dal punto di vista economico. Ora sappiamo bene che la strada non è in discesa e sappiamo che, sia sulla diversificazione che sulle rinnovabili, il Sud Italia ha un ruolo molto importante. Abbiamo la Tap in Puglia, Transmed e Greenstream che arrivano in Sicilia, abbiamo la possibilità del collegamento attraverso Terna dalla Tunisia all’Italia, abbiamo in sostanza una parte consistente dei collegamenti che arrivano nel Mediterraneo che fanno capo alle regioni del Mezzogiorno. Al tempo stesso abbiamo la consapevolezza che sulle rinnovabili già oggi il Mezzogiorno contribuisce per oltre il 50%».

Per queste ragioni, avverte il commissario europeo, «la storia di un’area dell’Europa con 20 milioni di abitanti, il Sud Italia, che ha problemi di ritardi, deve essere vissuta come una grande potenzialità, non solo italiana ma anche europea: il suo sviluppo è la piattaforma ideale per la prospettiva euromediterranea e per il rapporto con l’Africa». Proprio verso l’Africa, ammonisce Gentiloni, «non possiamo avere un atteggiamento “cinese” perché abbiamo bisogno di partnership per sviluppare anche in Africa la trasformazione, individuando obiettivi comuni. Oggi abbiamo le risorse per farlo».

FEUROMED, TERNA E LO SVILUPPO DELL’HUB ENERGETICO AL SUD

Su questo terreno si colloca l’apporto delle grandi aziende dell’energia. Sempre a Napoli, nel colloquio con il direttore del Quotidiano del Sud, Roberto Napoletano, l’amministratore delegato di Terna, Stefano Donnarumma, ricorda che il piano di sviluppo 2023 della società che gestisce le reti di trasmissione dell’energia elettrica «è il più ambizioso di sempre» con «investimenti per oltre 21 miliardi di euro nei prossimi 10 anni, più di 30 miliardi di euro se calcoliamo la vita intera delle opere anche oltre l’orizzonte decennale».