ALLARME UMANITARIO IN LIBIA MIGLIAIA IN FUGA DAL SUDAN

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/02/2024

L’oasi di Kufra si trova ad affrontare una crescente sfida accogliendo un fiume di sfollati. In quella regione è attiva la milizia Subul al Salam, un battaglione che si ispira ai principi dell’Islam salafita affiliato all’autoproclamato Esercito nazionale libico del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Sono questi miliziani a controllare il confine libico-sudanese e sono loro a controllare i camion che attraversano la frontiera con merci, carburante di contrabbando e migranti illegali

Nel cuore del deserto sud-orientale della Libia, l’oasi di Kufra si trova ad affrontare una crescente sfida umanitaria accogliendo migliaia di sfollati provenienti dal Sudan. Abdullah Suleiman, portavoce del Consiglio municipale di Kufra, ha raccontato ad “Agenzia Nova” la difficile realtà che la piccola città-oasi sta affrontando, con ondate successive di sudanesi che cercano rifugio dalla guerra che infuria nel loro Paese. La mancanza di un meccanismo ufficiale per quantificare il numero esatto di sfollati rende difficile determinare l’entità del problema. Tuttavia, Suleiman ha confermato che si tratta di “migliaia di individui”, sparsi nelle fattorie e in alcuni edifici governativi della città.

La situazione è complicata ulteriormente dal fatto che i rifugiati entrano in città in modo improvviso e disordinato, rendendo difficile per il comune gestire efficacemente questa crisi umanitaria. Il Consiglio municipale di Kufra ha lanciato un appello urgente allo Stato e alle organizzazioni internazionali per fornire assistenza fondamentale come coperte e provviste alimentari per aiutare i rifugiati. Fino a ora, l’unico sostegno proviene dalla Mezzaluna rossa, insieme a sporadiche campagne civili. Suleiman ha evidenziato che la destinazione finale degli sfollati non è Kufra, ma l’Euro – pa, intraprendendo il rischioso viaggio verso nord con l’obiettivo di salpare dalle coste libiche verso l’Italia, attraverso la rotta del Mediterraneo centrale, la più letale al mondo con 2.346 vittime nel 2023.

Fonti libiche confermano ad “Agenzia Nova” che attualmente non esiste un reale controllo dei confini nel triangolo tra Libia, Sudan, Ciad e Niger, né un organismo di sicurezza che monitori realmente la situazione. Non solo: vi sono indicazioni che alcune agenzie di sicurezza libiche starebbero facendo passare i migranti verso il nord della Libia, previo pagamento. Interpellato sull’argomento, Suleiman afferma di non avere “alcuna informazioni in merito. Nella regione di Kufra è attiva la milizia Subul al Salam, un battaglione che si ispira ai principi dell’Islam salafita affiliato all’autoproclamato Esercito nazionale libico (Enl) del generale Khalifa Haftar, l’uomo forte della Cirenaica. Sono questi miliziani a controllare il poroso confine libico-sudanese e sono loro a controllare i camion che attraversano la frontiera con merci, carburante di contrabbando e migranti illegali.

La Libia condivide migliaia di chilometri di confini in territorio desertico dove negli ultimi anni si sono intrecciate le attività di bande armate, violenze e traffici illeciti anche dovute all’assenza (o alla collusione) delle forze statali. Consapevole di questo problema, l’Unione europea ha recentemente lanciato “One Desert”, un progetto regionale per coordinare gli sforzi di cooperazione transfrontaliera nella delicata area del Sahel e che coinvolge in prima linea Burkina Faso, Ciad, Libia, Mali, Mauritania e Niger. Tuttavia, la crescente instabilità nella regione del Sahel-Sahara ha complicato le cose e attualmente l’iniziativa è stata messa in standby.