Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 01/02/2024
Si è aperto sotto l’auspicio di maggiori investimenti e di una proficua cooperazione il Forum italo-congolese per la Promozione degli scambi tra artigiani e Piccole e medie imprese (Pmi), iniziativa organizzata a Roma dall’ambasciata della Repubblica del Congo con il patrocinio del governo di Brazzaville per promuovere nuove opportunità di business bilaterale. Fino a domani oltre 400 attori rappresentanti di istituzioni, imprese ed artigiani italiani e congolesi hanno manifestato interesse e si confronteranno sulle opportunità e sfide che la piccola e media imprenditoria deve affrontare in diversi settori, sul filo di un tessuto artigianale nel quale Roma e Brazzaville si riconoscono simili. “L’Italia è la culla delle piccole e medie imprese”, ha detto nell’intervento di apertura la ministra congolese delle Pmi e dell’Artigianato Jacqueline Lydia Mikolo, per la quale il Belpaese “merita tutta la nostra attenzione” e che ha ribadito che “il Congo è pronto” a presentare proposte di una collaborazione “reciprocamente vantaggiosa”.
Un appuntamento, non ha mancato di osservare Mikolo, che porta in sé anche il tentativo di dare ai giovani congolesi un’alternativa all’espatrio costruendo opportunità lavorative concrete nel loro Paese. Così, nella due giorni di forum e nella successiva permanenza romana, il programma prevede visite ad alcune aziende italiane, a partire da Eni, e diversi appuntamenti b2b e b2c. Ad inaugurare il forum era presente oggi a Roma anche il presidente del Congo, Denis Sassou-N’Guesso, che ha consacrato il 2024 come “anno dei giovani” auspicando di “rinvigorire” la relazione – diplomatica e commerciale – esistente già da tempo fra Repubblica del Congo e Italia in uno spirito “di rispetto e vantaggio reciproco”. La visita a Roma ha dato a questo “nuovo inizio” un significato simbolico forte, ha detto il presidente, certo che “per portare avanti progetti efficaci in un mondo in perpetuo cambiamento” servano “azioni, mezzi e resilienza” e che in questo senso “gli accordi e le conoscenze derivanti da appuntamenti come il forum di oggi rappresentano un’opportunità di costruire il futuro”.
In occasione del forum è stato siglato un accordo – di cui al momento non sono noti i dettagli – con la società Althea Italia, che si occupa della fornitura e manutenzione di tecnologie sanitarie nelle organizzazioni pubbliche e private. Sulla stessa linea del presidente è apparso il figlio Denis-Christel, attualmente ministro della Cooperazione internazionale incaricato della promozione dei partenariati pubblico-privato, che ha focalizzato il suo intervento sulle potenzialità di una cooperazione italo-congolese per le piccole e medie imprese. Per il ministro l’Italia ha addirittura il potenziale per diventare “il più grande hub commerciale al mondo”, e se è vero che la cooperazione economica fra Italia e Repubblica del Congo esiste da decenni oggi questa “è al di sotto del suo potenziale e necessita di maggiori investimenti”. Sassou-N’Guesso junior ha quindi segnalato che, oltre all’azienda ed “attore di riferimento” Eni, nell’ultimo periodo altre aziende italiane hanno espresso interesse a lavorare nel suo Paese.
Proprio da Eni è stato ritratto un panorama degli ambiti in cui l’azienda è più interessata ad investire, forte di un’esperienza di anni. La Repubblica del Congo è uno dei Paesi in cui il gruppo ha storicamente investito di più ed oggi nelle sue intenzioni c’è quella di far entrare Brazzaville nel “ristretto cerchio” delle destinazioni produttrici di Gas naturale liquefatto (Gnl).Unprogetto che sarà possibile realizzare anche grazie al lavoro delle piccole e medie imprese locali, ha specificato Mario Bello, responsabile di Eni per l’Africa sub-sahariana. Il manager ha illustrato il progetto Congo Gnl, osservando che fino al 2045 sono previsti acquisti per 1,7 miliardi, una cifra nella quale saranno coinvolte piccole e medie aziende locali. In Congo la major italiana dispone di 20 licenze, 321 pozzi, 11 piattaforme marine e due impianti di trattamento degli idrocarburi a terra, oltre a partecipare alla centrale elettrica del Paese, costruita da Eni e che fornisce al Congo il 70 per cento dell’elettricità.
Per gli organizzatori, l’obiettivo di fondo del forum è quello di offrire agli artigiani congolesi e italiani uno spazio di scambio e di dialogo, nonché strumenti e risorse per sviluppare le loro attività attraverso gli accordi raggiunti. All’evento hanno partecipato per questo anche titolari di ministeri, istituzioni, camere di commercio, della diaspora e di altre parti interessate, con l’auspicio di creare sinergie e dar vita a joint venture tra Pmi e artigiani congolesi e italiani. Per l’ambasciata congolese il progetto ha il merito di mettere al centro delle attività il capitale umano, e di non dimenticare la necessaria strategia di riconversione economica chiesta al Paese e volta a ridurre la dipendenza dallo sfruttamento delle risorse naturali, in particolare del petrolio. Il forum si è svolto sul filo degli eventi legati al vertice Italia-Africa, tenuto lunedì al Senato per presentare il Piano Mattei voluto dal governo al fine di imprimere “un cambio di passo” nella relazione con l’Africa, ripensando il rapporto con il continente africano e gettando le basi di una cooperazione di reciproco vantaggio.