Continuano senza sosta i negoziati per prolungare la tregua a Gaza

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 30/11/2023

Nell’ambito dell’accordo tra le due parti, Hamas ha consegnato alla Croce rossa altri dieci ostaggi israeliani, oltre a due cittadini con passaporto russo in risposta alle richieste del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Da parte sua, la commissione per l’amministrazione dei prigionieri palestinesi ha reso noto che nella lista delle persone che saranno liberate sono presenti 15 donne, tra cui l’attivista Ahed Tamimi.

Continuano i negoziati per un possibile prolungamento della tregua tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas. Nell’ambito dell’accordo tra le due parti, Hamas ha consegnato alla Croce rossa altri dieci ostaggi israeliani, oltre a due cittadini con passaporto russo in risposta alle richieste del presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin. Da parte sua, la commissione per l’amministrazione dei prigionieri palestinesi ha reso noto che nella lista delle persone che saranno liberate sono presenti 15 donne, tra cui l’attivista Ahed Tamimi. Nel corso della giornata, secondo media palestinesi, si sarebbero tuttavia registrate delle presunte violazioni della tregua. Alcune navi militari israeliane avrebbero aperto il fuoco contro le coste di Khan Yunis, Al Shati e Sheik Radwan nella Striscia di Gaza. Successivamente, un numero non precisato di civili palestinesi è stato colpito da un attacco attribuito dalla parte palestinese alle Idf nel quartiere di Tal al Hawa, nella parte meridionale di Gaza City, mentre cercavano di tornare nelle loro abitazioni.

Nella giornata di oggi sono arrivate anche le dichiarazioni del primo ministro d’Israele, Benjamin Netanyahu, secondo cui, una volta completato il rilascio di tutti gli ostaggi, lo Stato ebraico riprenderà la guerra per portare a termine gli obiettivi fissati dal gabinetto di guerra: eliminare Hamas e prevenire qualsiasi minaccia dalla Striscia di Gaza. Sulla stessa linea sono anche le affermazioni del ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallan, che ha dichiarato che tutte le forze di difesa aeree, marine e terrestri sono pronte a riprendere i combattimenti. Allo stesso tempo un funzionario israeliano ha reso noto che finché non sarà completata la liberazione di tutti i minori e le donne detenuti come ostaggi nella Striscia di Gaza non ci saranno nuove intese sulla liberazione di altri gruppi (uomini o militari). Israele ha inoltre comunicato che sta investigando sul caso della morte di una famiglia di tre persone che, secondo quanto riferito da Hamas, sarebbero state uccise da un bombardamento israeliano mentre si trovavano detenute nella Striscia di Gaza come ostaggi.

Infine, oggi si è svolto a New York un incontro del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per discutere degli sviluppi del conflitto e della possibilità di prolungare la tregua. Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha ribadito la necessità di “un vero cessate il fuoco umanitario” e ha esortato ad aumentare gli aiuti che stanno entrando nella Striscia di Gaza dove è in corso una “catastrofe umanitaria epica”. Il primo ministro del Qatar, lo sceicco Mohammed bin Abdulrahman al Thani, ha esortato “all’applicazione imparziale del diritto internazionale”. Inoltre, al Thani ha affermato che il Consiglio di sicurezza dovrebbe impegnarsi per un “cessate il fuoco sostenibile” e per garantire che gli aiuti umanitari siano assicurati senza alcun ostacolo. Da parte sua, l’ambasciatrice degli Stati Uniti presso l’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha affermato che il suo Paese lavora affinché “tutti gli ostaggi” siano liberati e che, per questo motivo, appoggia il prolungamento della tregua