Crosetto vede i caschi blu italiani«Ruolo rilevante per la pace mondiale»

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 24/10/2023

Visita lampo del ministro della Difesa in Libano: «Il patrimonio di cui noi godiamo è quello del rispetto che ci siamo costruiti qui, come in Kosovo, con il lavoro quotidiano, con quello che voi date. Io dico sempre che la forza maggiore che abbiamo è il rispetto che si è guadagnato l’Italia»

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha effettuato ieri una visita-lampo a sorpresa in Libano, dove ha incontrato anche i militari italiani di stanza nel sud del Paese a ridosso della linea di demarcazione con Israele, area molto calda che ha visto di recente una recrudescenza degli scontri tra Israele e il movimento sciita libanese Hezbollah, per dimostrare “l’attenzione, il rispetto e la vicinanza dello Stato” alla Task Force italiana. “Continua lo sforzo della Difesa per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione in Medio Oriente”, ha riferito il ministero della Difesa su X (ex Twitter) citando le parole del titolare del dicastero. “Sono qui anche per vedere di persona come state, come si fa con le persone a cui si tiene. Perché così si fa nella nostra grande famiglia della Difesa”, ha detto il ministro a margine dell’incontro con i militari, spiegando che “la maggior difesa che abbiamo è il rispetto che ci siamo guadagnati, che vi siete guadagnati. Il rapporto che si è instaurato con il popolo libanese, con le Forze armate libanesi e con tutti gli attori in campo”. “Il patrimonio di cui noi godiamo è quello del rispetto che ci siamo costruiti qui, come in Kosovo, con il lavoro quotidiano, con quello che voi date.

Io dico sempre che la forza maggiore che abbiamo è il rispetto che si è guadagnato l’Italia”, ha spiegato Crosetto. Nell’approfondire il ruolo della missione il ministro ha aggiunto che: “I caschi blu hanno un fondamentale ruolo di pacificazione e di protezione della popolazione. È ancora più fondamentale preservare questa presenza per tutto il mondo che crede nella pace”. Secondo Crosetto, è “ancora più fondamentale preservare questa presenza”, sapendo che “dobbiamo garantire del personale” in loco. Il ministro ha evidenziato come ci siano “regole di ingaggio diverse” rispetto ad altre missioni internazionali del passato, come ad esempio quelle della coalizione Nato in Afghanistan. I militari dell’Italia sono “portavoce di pace, di sicurezza e di dialogo, non sono pronti a combattere”, ha aggiunto Crosetto. Il ministro della Difesa italiano ha avuto modo di incontrare an- che l’omologo libanese, Maurice Sleem, cui ha confermato come prosegua “incessante l’impegno italiano al fianco della comunità internazionale per trovare una soluzione pacifica della crisi” in corso in Medio Oriente.

“L’Italia sta cercando di giocare un ruolo ovunque può per evitare un’escalation e cercare di non tornare a una guerra tra islam e occidente, tra mondo arabo e occidente”, ha detto Crosetto, spiegando che l’obiettivo è “buttare acqua sul fuoco” dal momento che “i nemici di Israele sono quelli che vorrebbero Israele cancellato dalla cartina geografica, così come la civiltà occidentale”. “Nessun Paese arabo e nessun Paese occidentale vuole però fare il gioco di queste persone”, ha detto il ministro, auspicando il raggiungimento di una soluzione “più accettabile possibile”. L’Italia, da parte sua, si sta quindi muovendo “a 360 gradi perché ci sia una de-escalation” del conflitto tra Hamas e Israele, invitando a “rimboccarsi le maniche” per la pace e a non fare previsioni. “Solo un pazzo potrebbe farle in questa fase”, ha commentato. Infine, il ministro della Difesa ha evidenziando “il rispetto di cui gode l’Italia, frutto del lavoro di migliaia di soldati che da anni sono stati in servizio con il loro particolare modo di operare”. Nel corso della visita, il ministro ha voluto sottolineare che “è necessario fare una chiara distinzione tra Hamas, che è una organizzazione terroristica che ha come scopo quello di distruggere Israele, e il destino del popolo palestinese”.

Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato in Libano è di 1.256 militari, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei, secondo quanto si legge sul sito del ministero della Difesa. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”. Il generale di brigata dell’Esercito Giovanni Brafa Musicoro, dal 2 agosto 2023, è al comando del Settore ovest della Forza di interposizione delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) e della Joint Task Force italiana in Libano (Jtf L-Sw), principalmente composta da militari della Brigata ‘Granatieri di Sardegna’. I principali assetti nazionali della Task Force italiano, appunto, sono il comando del Settore Ovest (Sw, un’area molto calda) di Unifil (Hq) stanziato nella base “Millevoi” in Shama; e il Centro amministrativo d’Intendenza (Cai) di stanza nella base di Shama, il cui direttore, il colonnello Ma- rio Scannella, dirige e coordina le attività logistico – amministrative del complesso di unità organiche alle quali il Centro amministrativo d’intendenza è di supporto.