Egitto: missione Ue di Meloni al Cairo prevista la firma di numerosi accordi

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 16/03/2024

Durante la visita della delegazione europea potrebbe essere annunciato un pacchetto di aiuti dall’Ue di 7,4 miliardi di euro

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sarà domani al Cairo, in Egitto, dove saranno firmati accordi in diversi ambiti, nel contesto del Piano Mattei, per arginare le cause dell’immigrazione irregolare. La presenza di Meloni in Egitto si inserisce nel contesto più ampio della visita di una delegazione europea, guidata dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, insieme alla premier italiana, al premier del Belgio, Alexander De Croo, e al primo ministro greco, Kyriakos Mitsotakis, per discutere su come rafforzare il partenariato europeo con Il Cairo.

In agenda sono previsti colloqui con il presidente dell’Egitto, Abdel Fattah al Sisi, sui migranti, ma anche su energia, clima e investimenti. Inoltre, secondo quanto riferito dai media, durante la visita della delegazione europea potrebbe essere annunciato un pacchetto di aiuti dall’Ue di 7,4 miliardi di euro. “Domenica sarò in Egitto: c’è un lavoro di cooperazione bilaterale, che verrà formalizzato durante la giornata di domenica, che riguarda il Piano Mattei per la collaborazione in campo agricolo e di formazione. Ma firmeremo anche una serie di intese in materia di salute, sostegno alle Pmi e investimenti”, ha detto la presidente del Consiglio Meloni intervenendo a Palazzo Chigi nel corso della riunione della cabina di regia sul Piano Mattei. Nella stessa giornata della visita in Egitto di Meloni, saranno inaugurati presso le Nile City Towers i nuovi uffici dell’ambasciata d’Italia al Cairo, e le nuove sedi di Cdp, Sace Simest e Ice. La presenza al Cairo di von der Leyen, Meloni, De Croo e Mitsotakis ”conferma che l’Egitto è un partner importante per noi. Ed è un partner importante sotto molti aspetti”, ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer. “La migrazione è sicuramente uno dei problemi, e l’Egitto è un Paese che deve far fronte a significative pressioni migratorie a causa della regione in cui si trova, ma abbiamo anche molte altre aree di cooperazione, come ad esempio l’energia, l’agenda verde, l’agenda climatica, le energie rinnovabili e gli investimenti in questo contesto”, ha poi aggiunto Mamer. “Abbiamo quindi lavorato per sviluppare e rafforzare il nostro partenariato globale con l’Egitto.

Ed è in questo contesto che la presidente e i tre primi ministri si recheranno in Egitto questo fine settimana, per discutere di come rafforzare il nostro partenariato”. Sulla questione dei diritti umani, ha poi concluso rispondendo alle domande dei giornalisti, “esistono meccanismi specifici per discutere di diritti umani con alcuni Paesi della regione, compreso l’Egitto”. “Sappiamo delle criticità che ci sono nel rispetto dei diritti umani con i paesi partner. Dovremmo sciogliere quei partenariati o trovare un modo per migliorarli e lavorare con loro per migliorare la situazione?”, ha poi risposto il portavoce Ue ai giornalisti. “Crediamo che abbia senso stipulare accordi globali con questi paesi che ci permettano di progredire per migliorare la situazione. E questo è quello su cui stiamo lavorando e su cui continueremo a lavorare, che si tratti della Tunisia, della Mauritania, o dell’Egitto”, ha confermato.

La delegazione europea dovrebbe annunciare un pacchetto di aiuti di 7,4 miliardi di euro, come riferito dal “Financial Times”, mirato a sostenere l’economia del Paese nel timore che i conflitti a Gaza e in Sudan rischino di aggravare i problemi finanziari della nazione nordafricana e aumentare la pressione migratoria sull’Europa. L’iniziativa ricorda il memorandum d’intesa firmato nell’estate del 2023 tra l’Ue e la Tunisia per rispondere alla questione dell’immigrazione e dello sviluppo economico per entrambe le parti. Al riguardo, oggi Meloni ha dichiarato: “C’è un’iniziativa simile a quella portata avanti con la Tunisia, quindi un memorandum of understanding”. L’iniziativa europea fa seguito al sostegno economico che l’Egitto si è assicurato dagli Emirati Arabi Uniti e dal Fondo monetario internazionale (Fmi). Tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo Il Cairo ha ricevuto 10 miliardi di dollari erogati dal fondo emiratino Adq, nel quadro di un accordo per lo sviluppo di circa 180 chilometri quadrati a Ras el Hekma, lungo la costa settentrionale egiziana. Un progetto che prevede un investimento iniziale di 35 miliardi di dollari e che consentirà di rimpinguare le casse dello Stato, su cui hanno gravato gli effetti della guerra nella Striscia di Gaza. Il 6 marzo scorso, l’Fmi ha annunciato di voler aumentare da 3 a 8 miliardi di dollari il valore del prestito che erogherà all’Egitto in cambio delle riforme economiche. Con i suoi oltre 106 milioni di abitanti e forte di una posizione geografica che lo colloca come ponte tra Asia, Africa ed Europa, ma anche al centro del Mediterraneo, l’Egitto riveste un’importanza strategica per diversi fattori, tra cui il tema dei migranti, ma anche dell’approvvigionamento energetico.

Pertanto, la stabilità del Paese delle piramidi rappresenta una priorità sia per gli attori regionali, che per l’Unione europea. A preoccupare la comunità internazionale è soprattutto la situazione finanziaria dell’Egitto, il cui debito estero ammontava a 164,5 miliardi di dollari a settembre 2023, in calo di circa 206 milioni di dollari rispetto a giugno 2023, secondo i dati più recenti diffusi dalla Banca centrale egiziana. Il rapporto del debito rispetto al Pil è pari al 42,4 per cento e a fine dicembre 2023, mentre le riserve di valuta estera hanno toccato i 35,2 miliardi di dollari, pari a 6,5 mesi di importazioni di merci, secondo i dati. A febbraio il tasso di inflazione annuale è salito al 36 per cento, e non sembra destinato a scendere, soprattutto dopo la decisione della Banca centrale, a inizio marzo, di rendere flessibile il tasso di cambio della sterlina egiziana, che ha iniziato ad essere scambiata a un tasso ufficiale di 50 per un dollaro, dopo essere rimasta stabile per gran parte del 2023 a 30 a uno. E’ in questo contesto che vanno inquadrati gli aiuti economici erogati e in corso di erogazione da Emirati Arabi Uniti, Fondo monetario internazionale (Fmi) e dall’Ue, ovvero garantire la stabilità dell’Egitto e, per estensione, del Mediterraneo. In un’intervista concessa ad “Agenzia Nova”, l’analista Roberta La Fortezza, ha illustrato l’attuale situazione economica in Egitto e anche il ruolo che il Paese riveste nello scenario del Mediterraneo. “Se il tipo di sostegno che l’Egitto cerca è soprattutto economico – inteso sia in termini di prestiti sia in termini di investimenti -, nel tentativo di uscire da una situazione finanziaria estremamente complicata, dall’altro lato del tavolo negoziale, tra le contropartite richieste vi sarà quasi certamente quella legata alla gestione dei flussi migratori.