GAZA, TAJANI: «LA SOLUZIONE A DUE STATI È L’UNICA VIA PER LA PACE»

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 26/01/2024

Il ministro : «Stiamo costruendo, con gli altri Paesi Ue, una missione per garantire la libertà di trasporto marittimo da Suez fino allo stretto di Hormuz”

Dopo la visita a Beirut, oggi il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, si è recato a Gerusalemme, Tel Aviv e Ramallah per ribadire alle autorità israeliane e palestinesi l’importanza di creare due Stati in Medio Oriente per garantire sicurezza ai due popoli. Pur ammettendo che non si tratta di un obiettivo facile, Tajani ha evidenziato a più riprese l’importanza dell’azione diplomatica e la forza del dialogo. In questo contesto, l’Italia vuole contribuire a instradare le parti sul percorso della pace ed evitare una pericolosa escalation del conflitto anche al confine tra Libano e Israele.

L’attuale tensione regionale sta mettendo in pericolo anche il transito dei mercantili lungo il Mar Rosso e l’Italia, già presente nell’area con un’unità della Marina militare, la fregata missilistica Federico Martinengo, è pronta a partecipare nella futura missione dell’Unione Europea per garantire la sicurezza dei transiti marittimi. In Medio Oriente, Tajani ha ribadito anche il sostegno umanitario alla popolazione palestinese di Gaza, dove dal 7 ottobre scorso – giorno in cui il movimento islamista palestinese Hamas ha lanciato un attacco contro Israele, provocando la morte di oltre 1.200 persone – è in corso l’operazione militare israeliana, che finora ha provocato oltre 25 mila morti. Da Gerusalemme, infine, Tajani ha ribadito l’incompatibilità dell’antisemitismo con i valori dell’Occidente.

In mattinata, Tajani ha avuto un incontro di circa mezz’ora con il presidente israeliano, Isaac Herzog. Nel corso del colloquio, Tajani ha espresso ancora una volta la sua condanna per l’attacco del movimento islamista palestinese Hamas del 7 ottobre scorso alla popolazione civile israeliana, ribadendo la richiesta del governo italiano di tutelare in ogni modo le vite dei civili palestinesi durante le operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza. “Sosteniamo con forza le azioni del governo israeliano contro le organizzazioni terroristiche e parallelamente vogliamo affrontare con i nostri amici israeliani la preparazione per un ritorno al confronto politico e diplomatico. Dopo le operazioni militari a Gaza, bisognerà individuare immediatamente un percorso politico per evitare che gli attuali scontri possano ripetersi e allargarsi ad altri conflitti nella regione. Ma bisognerà anche avviare il percorso politico che inevitabilmente dovrà portare a una formula indirizzata alla soluzione del due popoli, due Stati”, ha affermato il ministro degli Esteri.

Tra gli argomenti affrontati con il capo dello Stato israeliano, Tajani ha inoltre evocato la necessità della tutela dei cristiani, sia dei pochi rimasti a Gaza sia dei cittadini arabi cristiani presenti in Cisgiordania.

Nel corso della mattina, in un punto stampa, Tajani ha detto: “Crediamo nella soluzione due popoli, due Stati”, uno israeliano e uno palestinese”. “Non è facile” raggiungere l’obiettivo, ha affermato, “perché si sta combattendo nella Striscia di Gaza tra Israele e Hamas, e nessuna delle parti vuole trovare questa soluzione, ma è l’unica che può portare la pace”. “Nei colloqui che ho avuto e che avrò insisterò su questo. Bisogna perseguire l’obiettivo se si crede in qualcosa”, ha concluso il ministro Tajani. Il titolare della Farnesina ha aggiunto che l’Italia è pronta a costruire un ospedale da campo dentro Gaza o immediatamente fuori dall’ingresso di Rafah, con l’aiuto degli egiziani. Attualmente, ha proseguito il ministro, “attraverso la nave ospedale Vulcano – della Marina militare -, attraccata in Egitto, a pochi chilometri da Gaza, l’Italia sta curando bambini palestinesi feriti e altrettanto stanno facendo medici e pediatri italiani negli Emirati Arabi Uniti”. Inoltre, ha concluso il ministro, “stiamo lavorando per curare 100 bambini feriti negli ospedali italiani”.

La crisi in Medio Oriente ha un impatto anche sull’economia. Il Pil dell’Italia è costituito quasi al 40 % dall’export, “ecco perché abbiamo il dovere di proteggere i mercantili con navi della Marina militare, anche pronte a utilizzare le armi in caso di attacchi con missili e droni”, ha detto, aggiungendo: “Siamo impegnati con gli altri Paesi europei a costruire una nuova missione e ci saranno navi per tutelare i mercantili. Con la nuova missione vogliamo garantire la libertà di trasporto marittimo da Suez fino allo stretto di Hormuz”. Tajani ha poi incontrato l’omologo Israel Katz e alcuni familiari dei 136 ostaggi ancora detenuti a Gaza. Il ministro Katz ha ringraziato Tajani per gli sforzi dell’Italia contro i finanziatori del movimento palestinese Hamas in Europa e ha chiesto di proseguire l’attività contro i sostenitori del gruppo islamista in Europa e in Italia. Il capo della diplomazia israeliana ha inoltre chiesto all’omologo italiano di collaborare con il governo libanese per il ritiro del partito sciita filo-iraniano Hezbollah dal Libano meridionale e ha messo in guardia contro una guerra che danneggerebbe gravemente i cittadini libanesi. Katz e Tajani hanno anche concordato di lavorare per la ripresa delle attività delle compagnie aeree italiane e di promuovere ulteriormente la cooperazione nei settori dell’energia e del turismo. “Il ministro Tajani è un vero amico dello Stato di Israele – ha dichiarato il ministro israeliano – Io e le famiglie dei rapiti gli abbiamo detto che non abbiamo altra scelta che quella di portare a termine la nostra missione a Gaza: riportare a casa tutti gli ostaggi ed eliminare Hamas. Gli ho chiesto di collaborare con il governo libanese per il ritiro di Hezbollah – il movimento sciita libanese filo-iraniano – dal Libano meridionale, altrimenti lo Stato libanese subirà un colpo dal quale non si riprenderà ».

Tajani ha poi incontrato a Ramallah, in Cisgiordania, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, e l’omologo Riad al Maliki. L’Italia è “protagonista di pace a Gaza”, ha scritto il ministro in un post pubblicato su X (ex Twitter) dopo gli incontri a Ramallah. La soluzione a due Stati è “l’unica possibile” e “Hamas non è la Palestina”. “Lavoriamo con l’Autorità palestinese per rafforzarne le istituzioni e per fornire supporto alla popolazione civile”, ha aggiunto. Da parte sua, Abbas ha ringraziato l’Italia e l’Unione Europea per il sostegno agli sforzi di pacificazione, basati sull’attuazione della soluzione che prevede la creazione di due Stati, uno israeliano e l’altro palestinese, per porre fine al conflitto in Medio Oriente. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, Abbas ha ringraziato Roma per gli aiuti umanitari forniti e per la decisione dell’Italia di curare 100 bambini e per aver creato un ospedale da campo. Abbas ha informato Tajani “sugli ultimi sviluppi nei Territori palestinesi, in particolare nella Striscia di Gaza, e sugli sforzi compiuti per fermare l’aggressione israeliana contro il nostro popolo”. Secondo quanto riferisce l’agenzia di stampa palestinese “Wafa”, Abbas ha evidenziato “l’importanza di accelerare l’ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e consentire ai centri di accoglienza e agli ospedali di poter svolgere i loro compiti per alleviare le sofferenze dei cittadini”. Nel colloquio, Abbas ha ribadito il “rifiuto categorico della Palestina di trasferire forzatamente i palestinesi”, sottolineando che “non esiste una soluzione militare per la Striscia di Gaza, parte integrante dello Stato palestinese”. Il presidente palestinese ha aggiunto: “Non è possibile accettare e valutare i piani dell’autorità occupante (Israele) di separare la Striscia di Gaza dalla Cisgiordania, compresa Gerusalemme, né di rioccuparla”.

Il capo dell’Anp ha sottolineato “la necessità che le autorità di occupazione israeliane interrompano le loro pratiche e gli attacchi volti a minare la soluzione dei due Stati, i crimini dei coloni terroristi e gli attacchi delle forze di occupazione, e smettano di trattenere i fondi palestinesi”. Infine, ha auspicato che che lo Stato di Palestina ottenga la piena adesione alle Nazioni Unite e che si tenga una conferenza internazionale di pace. Tornato a Gerusalemme, Tajani ha preso parte a una commemorazione allo Yad Vashem, il memoriale dell’Olocausto. In Italia e in Europa “non c’è spazio per l’antisemitismo: è incompatibile con i nostri valori e con i nostri principi. Mai più”, ha detto. “È per me un grande onore essere qui per portare la mia voce e quella del governo italiano nel giorno del ricordo delle vittime dell’Olocausto. Per gridare no all’antisemitismo – ha affermato il titolare della Farnesina -. La Shoah è la pagina più buia della civiltà europea. La memoria è un dovere. Questo giorno è un monito”. Nel suo intervento, in occasione della visita in Israele, Tajani ha affermato: “Dopo l’immane orrore, che ho già avuto modo di definire come nazista, del 7 ottobre, dobbiamo alzare la voce per dire mai più. Mai più. Vengo da Roma, la nostra capitale e la mia città”. “La Comunità ebraica di Roma è la più antica d’Europa e la sua bella sinagoga è nel cuore del centro storico. Una comunità viva, vibrante, che ogni giorno dà un grande contributo alla vita del Paese, come l’ha data alla storia dell’unità nazionale”, ha concluso