Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 17/01/2024
I flussi sulla rotta balcanica e la situazione relativa ai controlli alle frontiere sono stati i temi al centro della riunione trilaterale tenutasi nella località croata di Pinguente (Buzet), tra Matteo Piantedosi, Bostjan Poklukar e Davor Bozinovic
I flussi migratori sulla rotta balcanica e la situazione relativa ai controlli alle frontiere sono stati i temi al centro della riunione trilaterale tenuta ieri nella località croata di Pinguente (Buzet), tra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e gli omologhi di Slovenia e Croazia, rispettivamente Bostjan Poklukar e Davor Bozinovic. “Il formato trilaterale – per non fermare i turisti e il trasporto merci e per non danneggiare l’economia”. Anche secondo il ministro dell’Interno croato, Davor Bozinovic, le misure di ripristino dei controlli ai confini tra Italia, Slovenia e Croazia non hanno avuto effetti negativi sui cittadini. “È una domanda che ci viene posta continuamente, ma speriamo di aver dato il buon esempio ad altri Paesi dell’Unione europea. I fatti ci dimostrano che si possono ottenere buoni risultati con il coordinamento delle tre polizie”, ha spiegato Bozinovic, ricordando che dopo quella mediterranea la rotta balcanica è la seconda per intensità di arrivi.
“Il contributo della Croazia in termini di trafficanti di migranti arrestati è enorme se proporzionato alla grandezza del Paese, con circa 90 trafficanti che verranno processati dal sistema giudiziario croato”, ha concluso il ministro di Zagabria. Le forze di polizia italiana, croata e slovena proseguono intanto i colloqui per arrivare a un accordo operativo sulle pattuglie miste, secondo quanto ha precisato il ministro sloveno Poklukar. “Le pattuglie miste lavorano in modo bilaterale tra Italia e Slovenia e tra Slovenia e Croazia. A Trieste –ha ricordato Poklukar – ci siamo messi d’accordo su un formato trilaterale di pattuglie miste di polizia. Si stanno svolgendo gli incontri di livello tecnico e si arriverà anche a un accordo cooperativo per poter firmare memorandum di intesa. Vogliamo tutti più cooperazione ed efficienza”. Il ministro croato Bozinovic ha annunciato che nella prossima riunione a livello politico, in programma il 21 e il 22 marzo, i tre ministri si aspettano di coinvolgere nella discussione sulla rotta balcanica an che gli omologhi dei Paesi dei Balcani occidentali.
“È nostro interesse dare ascolto a questi Paesi e indirizzarli”, ha concluso Bozinovic. Il ministro Piantedosi ha precisato che la collaborazione tra Italia, Slovenia e Croazia sui controlli ai confini proseguirà sulla frontiera esterna con la Bosnia. “Ci sono dei dispositivi bilaterali per il momento sui rispettivi confini. Adesso il lavoro di prosecuzione della nostra collaborazione dovrà essere sempre più quello di concentrare l’attenzione, condividendola tra tutti e tre i Paesi, sulla difesa della frontiera esterna della Croazia con la Bosnia. Questa sarà la prospettiva successiva sulla quale lavoreranno i nostri capi della polizia”, ha spiegato il ministro, annunciando che tra gli obiettivi condivisi nel corso della trilaterale c’è anche quello di “addivenire quanto prima alla definizione di un memorandum operativo congiunto che possa rendere tangibili e visibili gli impegni di questa collaborazione”. Piantedosi ha infine rassicurato sul fatto che la naturale porosità della frontiera con la Slovenia, soprattutto sui tratti montani, non preoccupa le autorità italiane alla luce dei controlli messi in atto.
“Sappiamo che la frontiera tra Italia e Slovenia ha una sua porosità geografica e naturale, quindi non possiamo avere contezza assoluta di eventuali transiti non intercettati”. I numeri delle identificazioni e dei respingimenti, però, secondo il ministro, “sono significativi del fatto che abbiamo visto giusto: il grosso dei transiti irregolari avviene sulle strade e sui tracciati su cui abbiamo riattivato i posti frontiera”. Piantedosi ha annunciato anche che nei prossimi giorni verrà definito l’impiego di militari sia di Strade sicure sia delle forze di polizia in uscita dai corsi di formazione. “Dedicheremo una particolare attenzione anche al confine del Friuli Venezia Giulia con la Slovenia anche da questo punto di vista, ma il tema dell’obiettiva difficoltà di controllare tutto il territorio, anche nei tratti montani, non ci preoccupa rispetto ai numeri e alle denunce che abbiamo rilevato”, ha concluso Piantedosi.
Sul fronte della sicurezza, il titolare del Viminale ha infine ha precisato che il livello di attenzione rispetto a potenziali obiettivi sensibili in vista della Giornata della Memoria è “già altissimo”. “Si tratta di una ricorrenza di grande significato e di grande importanza, rispetto alla quale rinnoviamo sempre una particolare attenzione. Dal 7 ottobre abbiamo ridefinito gli obiettivi sensibili, di cui diverse centinaia fanno specifico riferimento agli obiettivi ebraici e dello Stato di Israele. È una circostanza di particolare significato, ma riteniamo di avere un’attenzione già altissima su quel versante”, ha assicurato il ministro.