Portogallo, il premier si è dimesso per un errore ma le elezioni si faranno

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 14/11/2023

Nella giornata di ieri l’emittente “Cnn” Portogallo ha diffuso la notizia, successivamente rilanciata da altri media portoghesi, secondo cui la Procura avrebbe commesso un errore nella trascrizione di un’intercettazione confondendo il nome del premier dimissionario con quello del ministro dell’Economia, Antonio Costa Silva. Tuttavia, per il momento, sulla vicenda non è stata diffusa nessuna nota ufficiale da parte degli inquirenti.

Le dimissioni del primo ministro portoghese, Antonio Costa, presentate il 7 novembre dopo le accuse di corruzione a suo carico hanno scosso la politica lusitana e rimescolato in modo sorprendente le carte della politica nazionale. Il presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, ha deciso di sciogliere il Parlamento non appena approvata la legge di bilancio e fissato al 10 marzo 2024 le elezioni legislative. Costa, nell’annunciare le dimissioni, ha assicurato di essere con la “coscienza tranquilla” e “totalmente estraneo ai fatti” che riguardano le concessioni di alcuni progetti per lo sfruttamento del litio e delle energie rinnovabili. Nella giornata di ieri l’emittente “Cnn” Portogallo ha diffuso la notizia, successivamente rilanciata da altri media portoghesi, secondo cui la Procura avrebbe commesso un errore nella trascrizione di un’intercettazione confondendo il nome del premier dimissionario con quello del ministro dell’Economia, Antonio Costa Silva.

L’errore sarebbe stato scoperto durante l’interrogatorio avvenuto sabato scorso di uno dei sospettati, Diogo Lacerda Machado, consulente e amico personale del primo ministro. Nell’intercettazione si prometterebbe ad Afonso Salema, direttore generale di Start Campus e uno degli uomini d’affari indagati, di poter “accelerare” alcune pratiche parlando con Antonio Costa. Secondo quanto riferito ai giornalisti dal legale di Machado, Manuel Magalhaes, nell’audio si sentirebbe il nome completo del ministro dell’Economia, Antonio Costa Silva, mentre nella sbobinatura avrebbero riportato solo il nome Antonio Costa. Magalhaes ha aggiunto che la Procura ha “ammesso e rettificato l’errore”. Tuttavia, per il momento, sulla vicenda non è stata diffusa nessuna nota ufficiale da parte degli inquirenti. L’indagine, che vede coinvolto anche il ministro delle Infrastrutture, Joao Galamba, si concentra su diverse concessioni per la ricerca di litio nelle miniere di Romano e Barroso; un progetto di centrale elettrica a idrogeno a Sines; un progetto di centrale elettrica a idrogeno a Sines; il progetto di costruzione di un centro dati sviluppato nella zona industriale e logistica di Sines dalla società Start Campus.

Hanno fatto inoltre discutere le parole del governatore della Banca del Portogallo, Mario Centeno. In un’intervista pubblicata ieri dal quotidiano britannico “Financial Times” Centeno dichiarava di aver ricevuto dal presidente della Repubblica, Marcelo Rebelo de Sousa, l’invito a guidare un nuovo esecutivo. In risposta all’intervista, il capo dello Stato ha diffuso una nota ufficiale in cui nega di aver invitato “chiunque” a guidare il governo, compreso Centeno. Poche ore dopo, lo stesso Centeno ha corretto il tiro affermando che è “inequivocabile” che Rebelo de Sousa non lo abbia “invitato a guidare il governo”. Centeno ha aggiunto di essere solo stato spinto a “riflettere” dal premier dimissionario, dopo che lo stesso Costa aveva discusso la possibilità con il capo dello Stato. Nel frattempo con le dimissioni di Costa e la convocazione di nuove elezioni è partita la corsa alla successione del leader socialista. L’elezione del nuovo leader avverrà attraverso primarie previste per il 15 e 16 dicembre.

La nuova dirigenza emergerà da un congresso previsto per il 6 e 7 gennaio. Secondo un sondaggio condotto dall’istituto Aximageper “Diario de noticias”, il candidato più accreditato a prendere le redini del partito è l’ex ministro delle Infrastrutture, Pedro Nuno Santos che ha ottenuto il 30 per cento dei consensi, seguito dall’ex sindaco di Lisbona, Fernando Medina, con il 19 per cento. Più distaccati, José Luís Carneiro, ministro dell’Interno nel terzo governo Costa, che ha ottenuto il 9 per cento, e Carlos César, presidente del Partito socialista dal 2014, che si è fermato al 6 per cento. Al momento, le due candidature ufficiali sono quelle di Nunos Santos (ufficializzata oggi) e Jose Luís Carneiro, che aveva comunicato la sua intenzione di guidare i socialisti portoghesi poche ore dopo le dimissioni di Costa