Previsto alle 6:00 l’inizio della tregua saranno liberati 13 ostaggi e 39 palestinesi

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 24/11/2023

In attesa dell’entrata in vigore del cessate il fuoco sono proseguiti i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno colpito i campi profughi di Jabalia e Nuseirat, e il lancio di razzi da parte di Hamas. Anche sul fronte nord al confine tra lo Stato ebraico e il Libano sono proseguiti gli scontri, con 35 missili anticarro e colpi di mortaio sparati dal partito sciita filoiraniano Hezbollah, e gli attacchi a presunte “cellule terroristiche” condotti dalle Forze di difesa israeliane (Idf)

In seguito al raggiungimento dell’accordo di una tregua tra Israele e il movimento islamista palestinese Hamas avvenuto grazie alla mediazione del Qatar sono emersi ulteriori dettagli sulle modalità di attuazione. L’accordo prevede un cessate il fuoco di quattro giorni a Gaza e il rilascio di 50 dei 236 ostaggi sequestrati durante l’attacco compiuto lo scorso 7 ottobre da Hamas in cambio di 150 prigionieri palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. In particolare, il ministero degli Esteri del Qatar, ha annunciato che la pausa umanitaria inizierà oggi alle 07:00 ora locale (06:00 ora italiana), mentre i primi 13 ostaggi saranno invece rilasciati intorno alle 16:00 ora locale (15:00 ora italiana). In attesa dell’entrata in vigore del cessate il fuoco sono proseguiti i bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza, che hanno colpito i campi profughi di Jabalia e Nuseirat, e il lancio di razzi da parte di Hamas. Anche sul fronte nord al confine tra lo Stato ebraico e il Libano sono proseguiti gli scontri, con 35 missili anticarro e colpi di mortaio sparati dal partito sciita filoiraniano Hezbollah, e gli attacchi a presunte “cellule terroristiche” condotti dalle Forze di difesa israeliane (Idf).

Nella giornata di ieri Hezbollah ha fatto sapere che parteciperà al cessate il fuoco temporaneo. Durante una conferenza stampa a Doha, Majed al Ansari, portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, ha parlato delle discussioni con i negoziatori egiziani e con le parti in conflitto per l’attuazione dell’accordo di tregua. Al Ansari ha affermato di non poter rivelare quanti prigionieri palestinesi saranno rilasciati domani, ma che “l’accordo è reciproco”. Tuttavia, secondo fonti egiziane, lo scambio prevede il rilascio di 13 ostaggi israeliani in cambio di 39 detenuti palestinesi. Da parte sua, l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha confermato di aver ricevuto un primo elenco con i nomi delle persone che saranno rilasciate domani e che “i funzionari competenti stanno verificando i dettagli della lista e sono attualmente in contatto con tutte le famiglie”. La Croce rossa e la Mezzaluna rossa hanno annunciato che parteciperanno al trasferimento degli ostaggi, che varcheranno il confine con l’Egitto attraverso il valico di Rafah nel sud della Striscia di Gaza e poi passeranno in Israele con la loro assistenza.

La partecipazione della Croce rossa all’operazione di rientro delle persone sequestrate era stata un punto di disaccordo nei negoziati dei giorni scorsi e inizialmente rifiutata da Hamas. Il movimento islamista ha poi fatto sapere che durante i quattro giorni di tregua 200 camion entreranno nell’exclave palestinese per distribuire aiuti su tutto il territorio. A questo proposito, l’Egitto ha fatto sapere che non chiuderà il valico di Rafah per far transitare gli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Secondo le stime di Hamas il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza dallo scorso 7 ottobre è di quasi 14.854 persone, di cui più di 6.150 minorenni. Nell’ambito delle operazioni condotte dalle Idf, ieri sono stati rivelati ulteriori sezioni della rete di tunnel di Hamas situata sotto l’ospedale Al Shifa, a Gaza, attraverso la pubblicazione di video che mostrano nuovi ingressi e nascondigli sotterranei.

Le Idf affermano di aver trovato una stanza dotata di aria condizionata, nascondigli, servizi igienici e una cucina. Altri due accessi al tunnel sono stati individuati vicino all’ospedale, uno su una strada e l’altro in un edificio precedentemente adibito ad aula scolastica, situato a circa 100 metri di distanza. Secondo le Idf, queste scoperte confermerebbero il metodo deliberato di Hamas di operare sotto gli ospedali, sfruttando gli edifici come depositi di armi e quartier generali. In seguito a queste scoperte, Israele ha confermato l’arresto del direttore dell’ospedale Al Shifa, Mohammad Abu Salmiya, dopo numerose testimonianze secondo cui sotto la sua diretta gestione, il luogo fungeva da centro di comando del gruppo armato. Il ministero della Sanità di Gaza gestito da Hamas ha reagito alla notizia dichiarando che smetterà di coordinare le evacuazioni ospedaliere con l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).