Rotta la tregua, razzi di Hamas su Israele e raid israeliani su Gaza

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 02/12/2023

Mentre gli attori internazionali, in primis Qatar, Egitto e Stati Uniti, stanno continuando a condurre i negoziati per riprendere la tregua e consentire il rilascio degli altri ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, all’alba di oggi sono ripresi i bombardamenti israeliani su Gaza, dopo che il movimento islamista palestinese non ha consegnato la lista degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati

Oltre 100 ostaggi liberati e altri 137 nelle mani dei gruppi armati palestinesi nella Striscia di Gaza, più di 300 palestinesi usciti dalle carceri israeliane e decine di camion con generi alimentari, carburante e materiale sanitario entrati a Gaza attraverso il valico di Rafah: questo il bilancio di sette giorni di tregua tra Israele e il gruppo islamista palestinese Hamas iniziata venerdì scorso, 24 novembre, e conclusasi alle prime ore di oggi. Mentre gli attori internazionali, in primis Qatar, Egitto e Stati Uniti, stanno continuando a condurre i negoziati per riprendere la tregua e consentire il rilascio degli altri ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre scorso, all’alba di oggi sono ripresi i bombardamenti israeliani su Gaza, dopo che il movimento islamista palestinese non ha consegnato la lista degli ostaggi che avrebbero dovuto essere liberati.

L’Aeronautica israeliana ha colpito circa 200 obiettivi nella Striscia di Gaza, da quando la tregua è scaduta questa mattina alle 07:00 ora israeliana (06:00 in Italia). Lo hanno riferito le Forze di difesa d’Israele (Idf), precisando che molti degli attacchi hanno avuto luogo nel sud di Gaza, in particolare a Khan Younis e Rafah. Le truppe di terra delle Idf hanno demolito strutture che “erano dotate di trappole esplosive, tunnel, siti di lancio di razzi e altre infrastrutture” attribuite ad Hamas, hanno spiegato le Idf, aggiungendo: “Anche le navi missilistiche della marina, i carri armati e l’artiglieria hanno effettuato attacchi a Gazai”.

Nel frattempo, circa 50 razzi sono stati lanciati da Gaza contro le città del sud di Israele. Secondo il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, i bombardamenti delle Idf hanno provocato oltre 100 morti da quando si è interrotta la tregua. Nel pomeriggio, sono risuonate le sirene di allarme per il lancio di razzi da Gaza verso il centro di Israele e anche il fronte settentrionale è teatro di nuovi botta e risposta tra le Idf e il movimento sciita libanese filo-iraniano Hezbollah.

La più volte annunciata seconda fase delle operazioni terrestri a Gaza da parte delle Idf, ovvero l’avanzata dei militari israeliani verso il sud di Gaza, potrebbe essere comunicata a breve. Gli obiettivi principali dell’operazione dichiarati dal governo israeliano sono la consegna di tutti gli ostaggi e l’eradicazione di Hamas. In otto o nove mesi, le forze israeliane dovrebbero riuscire a smantellare il gruppo islamista, ha detto in un’intervista rilasciata al quotidiano “Le Figaro” il generale Amos Yadlin, ex responsabile dei servizi segreti militari di Israele.

Yadlin ha parlato di un “grande successo” nelle operazioni militari condotte da Israele fino ad oggi, per poi affermare che “senza nessun dubbio” gli interventi terrestri a sud di Gaza erano inevitabili. “La mia valutazione è che i dirigenti dell’organizzazione sono scappati a nord per cercare rifugio”, ha detto il generale. “Il fatto che dei terroristi attacchino Israele e uccidano dei civili raccogliendo un forte sostegno nel mondo arabo non è un novità”, ha poi affermato Yadlin, spiegando che molti abitanti di Gaza costretti a lasciare le loro abitazioni deplora- no quanto avvenuto. Nella regione del più ampio Medio Oriente, non vi sono segnali di distensione.

Per tutti i sette giorni della tregua sono stati abbattuti diversi missili lanciati dallo Yemen e oggi la Resistenza islamica in Iraq, una coalizione di milizie a maggioranza sciita considerate vicine all’Iran, ha annunciato la ripresa degli attacchi contro le basi militari degli Stati Uniti nel Paese. L’annuncio avviene in concomitanza con la fine della tregua umanitaria tra Israele e Hamas. Gli attacchi, che avvengono generalmente con il lancio di razzi e di droni, avvengono “in risposta alle vittime in Palestina”.