Cedere la gestione dell’immigrazione alla Catalogna rischia di minare Schengen

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 13/01/2024

SPAGNA, IN BILICO LE REGOLE DELL’AREA DI LIBERA CIRCOLAZIONE EUROPEA

La decisione del governo spagnolo di cedere le competenze in materia di immigrazione alle autorità della Catalogna, oltre a rappresentare una stortura a livello istituzionale, rischia di minare le regole dell’area Schengen, l’area di libera circolazione europea. L’ultimo accordo raggiunto tra l’esecutivo di Pedro Sanchez e Uniti per la Catalogna (JxCat), guidato da Carles Puigdemont, ha gettato nuova benzina sul fuoco in uno scenario politico già incandescente. Il partito indipendentista ha chiesto il trasferimento totale delle competenze statali in materia come condizione per sostenere i decreti anticrisi del governo al Congresso dei deputati. Questa misura dovrebbe ora essere formalizzata attraverso una legge organica che dovrà ottenere il via libera del Parlamento.

L’accordo ha provocato l’immediata reazione dei partiti di opposizione. Per i popolari si tratta di un “errore clamoroso” dato che l’immigrazione “è una competenza esclusiva dello Stato e non può essere data a una regione, men che meno come corrispettivo, in cambio dei voti dell’investitura, a un partito che mantiene posizioni xenofobe come JxCat”. Questa concessione, inoltre, rappresenterebbe “un’anticipazione” dell’indipendenza, e il Partito popolare mette in guardia su una “maggiore frammentazione dei poteri rispetto a quanto già esiste” e sull’impatto su questioni come “la documentazione degli stranieri e dei cittadini dell’Ue, le entrate e le uscite o l’accesso alle banche dati”.

Il portavoce parlamentare dei popolari, Miguel Tellado, ha evidenziato che quello che sta accadendo in Spagna è “tremendamente grave” e il presidente del governo “deve ripensarci” perché “non tutto è valido perché possa continuare” alla guida del Paese. Per protestare contro quest’ultima concessione del governo socialista a JxCat, dopo la legge di amnistia che ha già iniziato l’iter parlamentare, i popolari hanno indetto una nuova mobilitazione a Madrid il 28 gennaio prossimo, dopo le massicce manifestazioni delle ultime settimane in tutto il Paese.

Il possibile trasferimento delle competenze “esclusive dello Stato” in materia di immigrazione alla Catalogna ha generato forti preoccupazioni anche nel Sindacato unitario di polizia (Sup), che ieri ha inviato una lettera urgente al ministro dell’Interno, Fernando Grande-Marlaska. Per il Sup, ciò potrebbe significare la “disintegrazione quasi totale della Polizia nazionale in Catalogna” e l’esecutivo è “incapace di governare senza una costante accettazione di ricatti”. Oggi, tuttavia, il ministro della Presidenza, Felix Bolanos, ha voluto smorzare i toni, assicurando che è l’Unione europea a “dettare la politica migratoria dei suoi Paesi membri”.

A questo proposito, il ministro ha ricordato che lo scorso dicembre è stato firmato il nuovo Patto su migrazione e asilo tra i Paesi dell’Ue, nel quale si “stabilisce chiaramente che la politica migratoria è una politica europea e quindi le linee guida vengono dall’Europa”. “Chi esercita la competenza è importante, ma deve esercitarla all’interno delle linee guida stabilite dal Patto europeo”, ha assicurato il ministro, aggiungendo che la legge organica che sancirà questo trasferimento deve essere ancora “elaborata” e che non è ancora possibile “specificarne la portata”.

Per il quotidiano “El Mundo”, in una “nuova e innegabile rinuncia ai suoi principi cardine – solidarietà, internazionalismo e diritti umani”, il Partito socialista operaio spagnolo (Psoe) rafforza JxCat nel suo “profilo più xenofobo, allineato con la Catalogna trumpista” dopo che diversi sindaci della formazione di Carles Puigdemont da mesi vogliono espellere dai loro comuni gli immigrati irregolari e recidivi. “In un’Europa che si muove verso una maggiore armonizzazione, la Spagna si distingue con una politica migratoria propria per una regione” e tutto questo “non farà altro che aumentare la discriminazione”, prosegue il quotidiano conservatore.

Per JxCat l’accordo raggiunto con l’esecutivo di Madrid non solo rappresenta un ulteriore tassello nella narrazione indipendentista ma anche una “vittoria” nei confronti del suo maggior avversario nel campo pro indipedenza: Sinistra repubblicana di Catalogna (Erc), che guida la giunta regionale e che dovrà gestire una competenza che non ha rivendicato al governo nazionale. Il trasferimento di attribuzione potrebbe, presumibilmente, generare un “effetto domino” da parte di altre regioni. A questo proposito, il presidente dei Paesi Baschi, Inigo Urkullu, ha già chiesto all’esecutivo che sia riservato lo “stesso trattamento” concesso alla Catalogna.