Israele controlla Beit Hanoun nel Nord della Striscia di Gaza

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 19/12/2023

La Divisione 252 ha affermato di aver ucciso “molti” membri di Hamas durante le operazioni e di aver distrutto i loro depositi di armi, lanciarazzi, centri di comando sotterranei e tunnel. “L’infrastruttura sotterranea di Hamas nell’area di Beit Hanoun è stata danneggiata in modo significativo, i pozzi sono stati smantellati, insieme ai principali percorsi dei tunnel”

La Divisione 252 delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha completato le operazioni contro il gruppo armato palestinese Hamas nell’area di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, e adesso la Divisione Gaza controlla l’area. Lo riferisce una dichiarazione delle Idf. L’unità Beit Hanoun di Hamas utilizzava scuole ed edifici pubblici come basi, nelle quali i militari hanno scoperto tunnel e armi, aggiungono le Idf. La Divisione 252 ha affermato di aver ucciso “molti” mem – bri di Hamas durante le operazioni e di aver distrutto i loro depositi di armi, lanciarazzi, centri di comando sotterranei e tunnel.

“L’infrastruttura sotterranea di Hamas nell’area di Beit Hanoun è stata danneggiata in modo significativo, i pozzi sono stati smantellati, insieme ai principali percorsi dei tunnel”, si legge nella nota delle Idf. La Brigata Harel e le forze speciali hanno scoperto il tunnel principale del battaglione Beit Hanoun nell’area, che secondo le Idf si trovava in profondità all’interno delle infrastrutture civili, tra il municipio di Beit Hanoun, una moschea, un campo da calcio e un asilo nido. Da parte sua il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, ha annunciato che 110 persone sono morte durante gli attacchi israeliani a Jabaliya, nel nord della Striscia di Gaza dal 17 dicembre. Il ministero ha inoltre aggiornato il bilancio dei morti a 19.453, di cui 7.729 minori, dall’inizio del conflitto con Israele. Il numero di feriti è salito a 52.286, tra cui 8.663 minori.

Sul piano internazionale è da segnalare la visita del segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, in Israele, durante la quale ha ribadito il sostegno del suo Paese allo Stato ebraico. “Continueremo a sostenere la missione di Israele per trovare e liberare tutti gli ostaggi. Sono qui anche per discutere di come possiamo sostenere al meglio Israele nel percorso verso una sicurezza durevole e ciò significa affrontare prima i bisogni urgenti”, ha affermato. Austin ha dichiarato che “continueremo a fornire a Israele l’equipaggiamento di cui ha bisogno per difendere il suo Paese comprese munizioni critiche, veicoli tattici e sistemi di difesa aerea”. Allo stesso tempo, ha ribadito la necessità di “fornire maggiore assistenza umanitaria ai quasi due milioni di sfollati di Gaza e dobbiamo distribuire meglio tali aiuti”.

Infine, il segretario ha annunciato che nel Mar Rosso “stiamo guidando una task force marittima multinazionale per sostenere il principio fondamentale della libertà di navigazione”, aggiungendo che “il sostegno dell’Iran agli attacchi degli Houthi contro le navi commerciali deve finire”. Infine, il direttore della Cia, Bill Burns, ha fissato oggi un incontro a Varsavia con il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman al Thani, e il capo del Mossad israeliano, David Barnea, per discutere un potenziale nuovo accordo per garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Lo riferisce il portale “Axios”, citando due fonti statunitensi e altrettante israeliane. In precedenza, Al Thani e Barnea si sono incontrati a Oslo, per discutere di una nuova tregua tra Hamas e Israele per il rilascio degli ostaggi israeliani.

Burns ha svolto un ruolo chiave nel mediare il precedente accordo che ha portato al rilascio di oltre 100 ostaggi israeliani a fine novembre. I “funzionari israeliani affermano che il continuo coinvolgimento di Burns nei negoziati è di fondamentale importanza per concludere qualsiasi nuovo accordo”, riporta “Axios”. Da parte loro, “i funzionari israeliani affermano che questa volta sarà più difficile concordare i termini di un potenziale nuovo accordo. L’operazione militare israeliana a Gaza è ora incentrata sulla pressione sul leader di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, e Hamas sta cercando un cessate il fuoco, lasciando poco spazio ai negoziati”. Nei giorni scorsi, diversi funzionari di Hamas hanno dichiarato pubblicamente che rilanceranno i negoziati su un nuovo accordo sugli ostaggi solo dopo che Israele avrà interrotto le sue operazioni militari a Gaza.