LA PREMIER MELONI IN LIBANO «LA PACE È DETERRENZA»

Pubblicato da Il Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 29/03/2024

La visita del presidente del Consiglio a Beirut e Shama è avvenuta in un momento delicato degli equilibri in Medio Oriente

La pace “è deterrenza, impegno. Non può esserci pace senza il rispetto”. E’ questo il messaggio lanciato dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, da Shama, sede del contingente italiano impegnato nella missione di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del sud (Unifil). Durante la visita di mercoledì e ieri in Libano, Meloni ha inviato anche un “messaggio chiaro sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele”. La visita del presidente del Consiglio a Beirut e Shama è avvenuta, infatti, in un momento delicato degli equilibri in Medio Oriente, contraddistinto dalla tensione anche al confine tra Libano e Israele. Meloni è giunta mercoledì pomeriggio a Beirut, dove è stata accolta dal primo ministro ad interim, Najib Miqati. “Nel corso dell’incontro, Meloni ha innanzitutto ribadito la volontà dell’Italia di continuare a contribuire alla sicurezza e alla stabilità del Libano, in particolare in questo momento storico”, ha riferito una nota di palazzo Chigi, sottolineando che “il bilaterale ha rappresentato, infatti, l’occasione per portare una concreta vicinanza italiana e un messaggio chiaro sulla necessità di evitare ogni rischio di escalation lungo il confine con Israele”. Più in generale, durante il bilaterale si è svolto un approfondito scambio di vedute sulla situazione internazionale, con particolare riferimento agli ultimi sviluppi in Medio Oriente e alla situazione al confine sud del Libano.

La presidente Meloni “ha rinnovato l’impegno dell’Italia nei settori della cooperazione allo sviluppo, nei quali l’Italia si conferma anche quest’anno tra i primi donatori a livello globale, e della sicurezza, dove l’Italia è presente in Unifil e con la missione militare bilaterale Mibil”. Da parte sua, il primo ministro Miqati ha espresso “apprezzamento per il contributo italiano alla missione Unifil e alla attività di formazione delle Forze armate libanesi”. Sono stati inoltre approfonditi i temi dell’agenda bilaterale, ed è stata ribadita la volontà di aumentare l’interscambio commerciale. Il dialogo, prosegue la nota, si è concertato anche sul rafforzamento delle politiche migratorie nel Mediterraneo, con l’obiettivo di coordinare le politiche contro le migrazioni irregolari e il traffico di persone. Infine, vi è stato uno scambio approfondito di vedute al fine di esplorare soluzioni politiche per l’emergenza rifugiati che continua ad affliggere il Libano. Oggi la presidente del Consiglio si è recata a Shama, sede del settore ovest della missione Unifil a guida italiana. Rivolgendosi ai militari italiani, Meloni ha aggiunto: “L’Italia deve essere consapevole di quello che garantite con il vostro sacrificio.

Rinunciate a tutto per costruire quella pace di cui in tanti si riempiono la bocca dal divano”. Il Libano riveste un ruolo fondamentale nel Medio Oriente e nel mantenimento degli equilibri in questa regione, ha aggiunto, sottolineando che è “una nazione alla quale l’Italia è legata da una grande storia di amicizia”, ha aggiunto. Da Shama, ultima tappa della visita in Libano, Meloni ha detto: “In Medio Oriente e in Europa sono giorni difficili. Molte aree del pianeta di colpo si sono incendiate e quando c’è un incendio il rischio è che le fiamme volino da un albero all’altro e che non si riesca a domare l’incendio. Bisogna fare tutto il possibile per evitare quel rischio. Voi siete la barriera di sabbia che aiuta a non far progredire l’incendio”. Ricordando il lavoro dei militari della missione Unifil e della missione militare bilaterale Mibil, e il sostegno alle forze di sicurezza, “essenziali per salvaguardare” lo Stato, Meloni ha affermato: “Era un lavoro importante ieri ed è fondamentale oggi”. Italia e Libano vantano relazioni di amicizia di lunga data e Roma è impegnata in diversi ambiti di sostegno al Paese dei cedri. Uno di questi è proprio quello militare e della sicurezza.

Nel contesto delle iniziative dell’International Support Group for Lebanon (Isg), in ambito Onu, l’Italia ha avviato delle attività bilaterali nello specifico settore della formazione del personale militare libanese. L’impegno nazionale si concretizza nello schieramento di una Missione militare bilaterale italiana in Libano (Mibil), rivolta all’implementazione di programmi di formazione e addestramento in favore delle Laf/Forze di sicurezza libanesi. Attualmente, secondo i dati ufficiali, la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è 160 militari, sette mezzi terrestri e un mezzo navale. Nel sud del Libano, a Shama, l’Italia è responsabile del Settore ovest di Unifil, dove attualmente è presente la Brigata alpina Taurinense. Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1.256 militari, 374 mezzi terrestri e sei mezzi aerei. In ambito nazionale l’operazione è denominata “Leonte”. Italia e Libano vantano anche storiche relazioni commerciali. Secondo i dati più recenti presenti sul portale “Infomercati esteri”, nel periodo gennaio-novembre 2023, l’Italia è stato il quinto fornitore del Libano, con una quota di mercato del 6,1 per cento, mentre si trova al 18esimo posto come cliente, con una quota dell’1,3 per cento. A livello europeo, con la quinta posizione mondiale, l’Italia è il primo Paese fornitore, seguito da Germania (3,1 per cento), Francia (2,0 per cento), Regno Unito (1,19 per cento) e Spagna (1,4 per cento). Nel 2023, l’interscambio bilaterale è stato di 1,16 miliardi di euro (+9,5 per cento rispetto al periodo precedente), con l’export italiano che vale 1,11 miliardi di euro (+11,7 per cento rispetto al periodo precedente) e le importazioni pari a 55,5 milioni di euro (-20,7 per cento rispetto al periodo precedente).