M.O., ANCORA RAZZI SU ISRAELE STALLO SUL RILASCIO DEGLI OSTAGGI

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/10/2023

Colpita la città di Ashkelon. Emergono intanto sempre più dettagli raccapriccianti dell’infiltrazione dei commando di Hamas nel kibbutz di Kfar Aza, situato subito fuori dalla Striscia di Gaza: le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno trovato i corpi di 40 bambini, alcuni dei quali decapitati

Non si placa la tensione in Medio Oriente, dove in Israele continuano a piovere razzi lanciati sia dalla Striscia di Gaza che dal sud del Libano. Stallo anche sull’avvio di possibili negoziati per il rilascio da parte di Hamas di circa 130 ostaggi che si trovano a Gaza. Intanto oggi è prevista la riunione dei ministri degli Esteri della Lega araba al Cairo, da cui, tuttavia non si attendono esiti concreti. Secondo i dati diffusi dall’ambasciata di Israele negli Stati Uniti, è salito a 1.008 israeliani morti il bilancio delle vittime in seguito agli attacchi perpetrati dal movimento palestinese Hamas sul territorio israeliano. La rappresentanza diplomatica ha fatto sapere che gli israeliani feriti sono 3.418 e che sono stati lanciati verso il territorio israeliano 4.969 razzi dalla Striscia di Gaza. Tra i morti israeliani anche 155 militari. Da parte loro, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato di aver colpito “2.329 obiettivi appartenenti ai gruppi armati” attivi a Gaza. Mentre emergono sempre più dettagli raccapriccianti dell’infiltrazione dei commando di Hamas, nel kibbutz di Kfar Aza, situato subito fuori dalla Striscia di Gaza, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno trovato i corpi di 40 bambini, alcuni dei quali decapitati.

“È difficile persino spiegare esattamente quello che è avvenuto qui”, ha riferito la corrispondente dell’emittente “i24 News”, parlando di “orrore inimmaginabile”. “Non è una guerra, non è una battaglia. È un massacro”, ha detto il maggiore generale delle Idf, Itai Veruv, parlando ai media. “È un massacro, un atto di terrorismo, qualcosa che non ho mai visto nella mia vita”, ha concluso il generale. Nel corso dell’operazione “Spade di ferro” lanciata da Israele in risposta all’attacco combinato di Hamas, sono morti 830 palestinesi e circa 4.250 sono rimasti feriti, secondo quanto riferito da un comunicato stampa del ministero della Salute palestinese. Da parte sua, Israele fa sapere che la gran parte dei morti a Gaza appartiene ai gruppi armati. Un gran numero di razzi è stato lanciato dalla Striscia di Gaza verso la città di Ashkelon ma anche vicino a Tel Aviv. Altri razzi, provenienti probabilmente dal Libano, sono caduti in Cisgiordania, probabilmente con l’intento di colpire gli insediamenti ebraici. Da parte loro, le Idf hanno annunciato su X (ex Twitter) di rispondere con il fuoco dell’artiglieria ai lanci di razzi provenienti dal Libano.

Il movimento palestinese Hamas aveva dato un ultimatum ai residenti di lasciare la città entro le 17.00 ora locale. Per il portavoce delle Brigate al Qassam – braccio armato di Hamas – Abu Ubaida, si tratta di una “risposta al crimine del nemico che ha sfollato il nostro popolo e lo ha costretto a fuggire dalle proprie case in diverse aree della Striscia di Gaza”. Le Forze di difesa israeliane hanno comunicato che le sirene di allarme antirazzo sono suonate a Beersheba, la città più grande del deserto del Negev, nel sud di Israele. In precedenza, l’allarme era scattato anche a Tel Aviv e nelle città limitrofe al centro di Israele. Contestualmente, Hamas aveva rivendicato “grandi esplosioni” a Tel Aviv “dopo il lancio di razzi Qassam“. La “novità” della giornata è un intensificarsi della tensione anche sul fronte settentrionale, dove il movimento sciita Hezbollah ha lanciato dei razzi, mentre i carri armati delle Idf hanno attaccato due posti di osservazione di Hezbollah.