Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 15/11/2023
Solidi rapporti bilaterali e una cooperazione da sviluppare non solo in dossier consolidati come la gestione dei flussi migratori e la cultura, ma anche in comparti come l’energia e la difesa: Italia e Slovenia sono Paesi vicini, alleati e con una cooperazione storica che vogliono rafforzare. Questo è il messaggio che emerge dall’incontro odierno fa il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il primo ministro sloveno Robert Golob, oggi in visita in Italia.
Nel corso delle dichiarazioni rilasciate al termine dell’incontro che si è svolto oggi a Palazzo Chigi, Meloni ha espresso soddisfazione per l’ottimo livello dello scambio commerciale, pari a 14 miliardi di euro nel 2022. “Abbiamo parlato degli ambiti in cui possiamo rafforzare la cooperazione: l’energia, la difesa e le infrastrutture”, ha aggiunto la premier, cui hanno fatto eco le parole di Golob, per il quale Italia e Slovenia non sono solo due vicini, ma legati da una storia ricca e da un futuro ricco e positivo.
“Come due Stati amici possiamo occuparci non solo delle minoranze al confine ma tutti gli abitanti e possiamo avere di più da questa cooperazione”, ha detto Golob. Il premier sloveno ha parlato della cooperazione militare, già positiva, affermando che il suo Paese è alla ricerca di nuove forniture e “che l’Italia sarà una fornitrice benvenuta”, senza dimenticare anche un messaggio di gratitudine visto che, durante la crisi del gas, l’Italia è stata la prima a venire in aiuto della Slovenia.
I confini sono un altro tema centrale nei rapporti bilaterali, in particolare da quando il 21 ottobre l’Italia ha rafforzato i controlli alla frontiera, per affrontare il nuovo contesto di sicurezza determinato dalla crisi in Medio Oriente. La premier ha sottolineato che Italia e Slovenia sono consapevoli delle “difficoltà che derivano dalla reintroduzione dei controlli ai confini” e ha sottolineato che “Schengen è stata una conquista straordinaria che bisogna preservare”.
Per questo motivo, “l’impegno comune è di ripri stinare il regime normale appena le condizioni lo consentiranno”, ha detto Meloni. Roma e Lubiana hanno posizioni comuni sul tema dell’allargamento, un tema su cui la stessa premier si è esposta più volte, ribadendo di preferire “la parola riunificazio- ne ad allargamento”.
Meloni ha rivolto un pensiero, in particolare, alla Bosnia Erzegovina, nell’auspicio che al prossimo Consiglio europeo si “possano fare dei passi concreti” nei confronti del Paese balcanico. La premier ha poi incassato un’ottima notizia, ovvero il sostegno alla candidatura di Roma a ospitare l’Expo 2030, un’opportunità che – se la capitale italiana otterrà l’assegnazione –“sarà un’ottima occasione in termini di ricadute per la Slovenia e l’area adriatico ionica”.
Spazio poi ai progetti congiunti, su tutti l’iniziati- va che vedrà Gorizia e Nova Gorica come capitale eu- ropea della cultura per il 2025. “Italia e Slovenia so- no pronte a lavorare insieme”, ha detto Golob, riscontrando ovviamente l’apprezzamento di Melon secondo cui si tratta di un progetto che “testimonia come questi destini siano interconnessi”, ha detto Meloni.
Il premier sloveno, inoltre, ha invitato Meloni all’inaugurazione di Gorizia e Nova Gorica come capitale europea del 2025, un evento che si terrà l’8 febbraio di quell’anno. Una data simbolica per la Slovenia che l’8 febbraio celebra la Giornata della cultura, legata allo scrittore France Preseren, ma anche per l’Italia visto che in quella data ricorre la nascita di Giuseppe Ungaretti. Meloni, tuttavia, si augura di riuscire a recarsi a Lubiana anche prima di quella data, rispondendo così positivamente all’invito dell’omologo.
“Ci sono diverse possibilità, in vista dell’inaugurazione di Gorizia e Nova Gorica, o il 9 maggio in cui ricorre il ventesimo anniversario dell’adesione della Slovenia all’Ue, una grande occasione di celebrazione. Sarò contenta di partecipare se quella sarà la data in cui posso farlo, ma comunque sarò presto in Slovenia”, ha garantito la premier.