Meloni in Croazia per discutere del futuro Ue e rafforzare i rapporti

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 16/11/2023

Una visita attesa a lungo: sono passati, infatti, vent’anni –l’ultimo fu Silvio Berlusconi – dall’ultima volta che un capo di governo si è recato nella capitale croata. Una missione, quindi, che assume particolare valore vista l’attenzione che il governo ha posto sin dall’inizio del mandato nei confronti dei Balcani occidentali, ma anche per consolidare i rapporti con un partner strategico nell’Adriatico e nell’Unione europea

Una riflessione sul futuro dell’Unione europea e il rafforzamento dei rapporti fra Italia e Croazia: con queste prospettive il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, si reca oggi pomeriggio a Zagabria. Una visita attesa a lungo: sono passati, infatti, vent’anni – l’ultimo fu Silvio Berlusconi – dall’ultima volta che un capo di governo si è recato nella capitale croata. Una missione, quindi, che assume particolare valore vista l’attenzione che il governo ha posto sin dall’inizio del mandato nei confronti dei Balcani occidentali, ma anche per consolidare i rapporti con un partner strategico nell’Adriatico e nell’Unione europea.

E proprio sul futuro dell’Ue verterà la prima parte della visita: Meloni, infatti, parteciperà all’ultima delle quattro cene offerte dal presidente del Consiglio, Charles Michel, che si terrà proprio a Zagabria. Oltre alla premier e al padrone di casa, il primo ministro croato Andrej Plenkovic, saranno presenti i capi di governo di Malta, Polonia e Slovacchia, rispettivamente Robert Abela, Mateusz Morawiecki e Robert Fico. Un formato ristretto, scelto da Michel per favorire degli scambi più diretti e aperti con fra i leader, senza l’obbligo di trovare delle conclusioni comuni come avviene nel formato del Consiglio europeo.

L’obiettivo della cena sarà discutere delle prospettive a breve e medio termine dell’Unione, una prospettiva indicata come necessaria da Michel in particolare in vista del rinnovamento che avverrà a livello politico il prossimo anno, in seguito alle elezioni europee che si terranno a giugno. Nella lettera d’invito inviata dal presidente Michel oltre a parlare delle priorità del futuro dell’Unione, infatti, ci sono tre domande specifiche: una riflessione sulle politiche comunitarie, ovvero, quello che si vuole fare insieme come Ue nel futuro; come si vogliono finanziare tali politiche e, quindi, come modificare il bilancio pluriennale europeo a questo scopo; e, infine, un confronto sull’architettura istituzionale, ovvero una valutazione sulle regole del “formato a 27” e se queste sono sufficienti o dovranno essere adattate in vista dell’allargamento dell’Unione. L’Italia non mira a degli obiettivi specifici nell’ambito di questa cena ma, in vista del Consiglio europeo di dicembre, quest’incontro potrà essere un’occasione per discutere di questi argomenti. Meloni, infatti, potrà esporre la visione del governo su questioni rilevanti per il futuro, in particolare sulla necessità che l’Ue si concentri su temi di grande respiro, quelli, ossia, su cui gli Stati nazionali singolarmente non possono agire da soli. Ovviamente, uno degli aspetti chiave per l’Italia è la necessità di lavorare assieme come Unione europea sul dossier migratorio, ma ci sono anche importanti questioni di strategia economica, sul fronte interno ma anche di proiezione dell’Ue verso il resto del mondo: nel primo caso, quindi, proporre una riflessione sul mercato unico; mentre, nel secondo, l’obiettivo sarà ragionare sulle politiche che possono tutelare il blocco comunitario in un contesto globale aperto a livello commerciale.

Ovviamente ci sarà spazio anche per le questioni della revisione del piano finanziario pluriennale e – tema dal valore anche simbolico visto che la Croazia è stato l’ultimo Paese ad aderire all’Ue – e dell’allargamento, nell’ottica di un po tenziale annuncio dell’apertura dei negoziati per gli Stati candidati al Consiglio europeo che si terrà a dicembre.

Anche la componente bilaterale della visita – che avrà luogo venerdì – assume particolare rilievo, vista la ventennale assenza di un presidente del Consiglio italiano da Zagabria. La Croazia, d’altronde, è uno dei Paesi che l’Italia ha voluto fortemente all’interno del formato Med 9 (i nove Paesi membri dell’Ue della sponda mediterranea), così come la Slovenia, Paese con cui c’è appena stata un’occasione di confronto grazie alla visita a Roma del premier, Robert Golob, avvenuta ieri. Grazie a una costante attività diplomatica l’Italia ha risolto tutti i contenziosi con Slovenia e Croazia, che sono diventati, anzi, partner preziosi nell’Ue in relazione al dossier sull’allargamento che coinvolge, in primis, i Balcani occidentali. Su questi e di molti altri temi Meloni e il premier croato Plenkovic si confronteranno nell’incontro previsto venerdì mattina: sarà un’occasione per discutere di tematiche europee, fra cui anche l’immigrazione, ma soprattutto su questioni bilaterali, visto che sono tanti i temi da affrontare a livello politico ed economico.

L’auspicio, peraltro, è che dopo l’appoggio ricevuto ieri dalla Slovenia, anche la Croazia esprima il suo sostegno alla candidatura di Roma a ospitare l’Expo del 2030.Infine, prima di partire Meloni incontrerà il presidente del Sabor (il Parlamento) croato, Gordan Jandrokovic.