Visita di Mattarella in Uzbekistan: Asia centrale strategica per l’Europa

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 11/11/2023

Firmato una serie di accordi nei campi della diplomazia, dell’innovazione, dell’istruzione e dello sport

L’Asia centrale è una regione “chiave” per l’Europa e l’Italia è pronta a impegnarsi perché vengano rafforzate e ampliate le relazioni con l’Uzbekistan, sostenendone l’Accordo di partenariato e cooperazione con l’Ue e la richiesta di adesione all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc). Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo ha ribadito all’omologo uzbeco Shavkat Mirziyoyev, che lo ha ricevuto al Palazzo presidenziale Kuksaroy di Tashkent. I due hanno firmato una serie di accordi nei campi della diplomazia, dell’innovazione, dell’istruzione e dello sport, e hanno concordato un consolidamento del partenariato strategico avviato lo scorso luglio, in occasione della visita di Mirziyoyev in Italia. Un documento che, ha poi dichiarato Mattarella nel discorso pronunciato alla sede di Tashkent del Politecnico di Torino, “si fonda sull’impegno reciproco nei confronti dei valori democratici, del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali”. Roma e Tashkent, secondo il presidente della Repubblica, “sono unite da un legame profondo, le cui radici affondano nella consuetudine di contatti e scambi che Asia centrale ed Europa hanno intrattenuto lungo le antiche vie commerciali che attraversavano il continente eurasiatico.

Lungi dallo scambiare soltanto merci – ha ricordato Mattarella le carovane che percorrevano le vaste distese dell’Asia centrale favorivano la diffusione di conoscenze”. Da qui l’accento sullo “scambio di saperi e di idee” che è “al cuore” del partenariato strategico e che è ancora più importante alla luce delle tensioni che contraddistinguono l’attuale fase storica. Solamente il dialogo e la cooperazione, ha sottolineato Mattarella, “potranno debellare i fantasmi dell’imperialismo che si riaffacciano e consentire di affrontare con successo i problemi che mettono a rischio l’umanità e il suo progresso, dai cambiamenti climatici, con l’estensione della desertificazione, alla transizione energetica”. Con Mirziyoyev, il capo dello Stato italiano ha avuto un intenso confronto su diverse questioni al centro dell’agenda internazionale. Al termine dell’incontro, come ha fatto in occasione della precedente visita in Corea del Sud, ha condannato l’invasione russa dell’Ucraina, definita “un grave errore che riporta indietro il tempo”. “Alla mia età non immaginavo di poter assistere alla guerra in Europa”, ha detto il capo dello Stato, sottolineando che i tentativi di mediazione in corso devono “rispettare l’integrità territoriale dell’Ucraina”.

“Nessuno vuole umiliare e indebolire” il ruolo di Mosca, ha aggiunto, ma “nessuna controversia può essere risolta aggredendo il vicino”. Mattarella ha condannato nei termini più fermi anche l’offensiva del 7 ottobre contro Israele del gruppo islamista palestinese Hamas il 7 ottobre, definita “un insulto all’umanità”. “Va ribadito, nell’interesse dei palestinesi”, che Hamas non rappresenta il loro popolo, ha evidenziato, esprimendo “grande preoccupazione per la situazione umanitaria della popolazione, ma anche per il mancato rispetto dei diritti umani e in particolare della condizione delle donne”. “Le azioni militari devono tenere conto delle vittime civili, ma non si può mettere sullo stesso piano la deliberata azione di Hamas per colpire civili inermi”, ha poi dichiarato. Non è mancato un riferimento all’Afghanistan, la cui stabilizzazione è considerata dall’Uzbekistan una questione di sicurezza nazionale. L’Italia lo “comprende bene”, ha detto Mattarella. Ampio spazio nell’incontro tra Mirziyoyev e Mattarella hanno avuto i temi della cooperazione economica. L’interscambio commerciale è aumentato lo scorso anno del 30 per cento, con un portafoglio di progetti congiunti che è arrivato a 9 miliardi di euro.

“Per sviluppare ulteriormente le relazioni è stato proposto lo sviluppo di un programma per l’assistenza commerciale”, riferisce l’agenzia uzbeca “UzA”, secondo cui i due presidenti hanno anche salutato con favore gli investimenti di successo delle compagnie italiane nei settori della metallurgia, dell’energia, dell’ingegneria elettronica e dell’agricoltura nel Paese centrasiatico. L’Uzbekistan, nel quadro del processo di modernizzazione dell’economia nazionale, ha manifestato interesse in nuovi investimenti da parte di imprese italiane nel campo dell’alta tecnologia, mentre l’Italia si è detta pronta a sostenere l’adesione di Tashkent all’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) e l’adozione di un Accordo di partenariato esteso tra il Paese centrasiatico e l’Unione europea. Mattarella e Mirziyoyev hanno accolto con favore l’apertura a Tashkent di Confindustria Uzbekistan, che sarà utile ad “approfondire la cooperazione industriale”, e hanno discusso anche di contatti tra regioni dei due Paesi. A questo proposito, è stata proposta l’organizzazione di un forum di livello regionale con un primo incontro a Samar- canda il prossimo anno.

Sono state discusse nel dettaglio, prosegue “UzA”, le prospettive della cooperazione culturale e umanitaria. A questo proposito è stato definito un “esempio di successo” l’attività della sede del Politecnico di Torino a Tashkent, ed è stata osservata con soddisfazione la crescita d’interesse per l’apprendimento della lingua italiana in Uzbekistan. È stata parimenti apprezzata l’attività di ricerca archeologica portata avanti dall’Istituto di archeologia di Samarcanda assieme a un gruppo congiunto di esperti delle università di Bologna e Napoli, con un’enfasi sulla necessità di espandere gli scambi accademici e culturali. Proprio a Samarcanda si recherà Mattarella domani per la sua ultima giornata di visita in Uzbekistan. Una tappa che sarà contraddistinta soprattutto da impegni in ambito culturale. Oggi, nel suo discorso alla sede uzbeca del Politecnico di Torino, il presidente della Repubblica ha invitato gli studenti a coltivare il sapere e la conoscenza in tutte le sue sfaccettature, notando come “per governare le tecniche, per coglierne l’impatto sulle società e sulle persone, per accrescerne le ricadute positive in termini di progresso, è necessario un approccio che coniughi saperi scientifici e saperi umanistici”.

Lo stesso approccio fu adottato dallo scienziato e storico persiano Al Biruni, la cui espressione “Come un cammello in una grondaia” fu mutuata dal musicista italiano Franco Battiato e usata come incipit di un testo contro la guerra e la violenza, ha ricordato Mattarella.