Il Marocco apre il primo corridoio terrestre per inviare aiuti via Israele

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 15/03/2024

Il Marocco è il primo Paese ad aver consegnato aiuti umanitari nella Striscia di Gaza con un corridoio terrestre attraverso Israele dall’inizio del conflitto dopo l’attacco del movimento islamista palestinese Hamas lo scorso 7 ottobre.

Gli aiuti, circa 40 mila tonnellate, sono giunti presso l’aeroporto Ben Gurion, a Tel Aviv, e sono stati consegnati alla popolazione di Gaza, dove vivono circa 2 milioni di palestinesi, dalla Croce rossa palestinese. In un’intervista concessa ad “Agenzia Nova”, l’ambasciatore del Marocco in Italia, Youssef Balla, ha sottolineato l’unicità di questa iniziativa, “seguendo le istruzioni di sua maestà il re, Mohammed VI”, resa possibile “grazie al ruolo di Rabat come attore attivo della pace e della sicurezza che lo qualifica ad aprire dei canali e di dialogare con tutte le parti coinvolte”. Finora, infatti, gli aiuti umanitari e medici sono giunti nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Rafah, dopo essere giunti presso lo scalo egiziano di Al Arish, oppure sono stati paracadutati da velivoli militari.

Il Marocco è uno dei pochi paesi arabi e musulmani che ha legami diplomatici con Israele, oltre a Egitto, Giordania, Emirati Arabi Uniti e Bahrein. Vale la pena ricordare che i primi contatti diplomatici tra Israele e Marocco risalgono al 1993, con l’apertura di uffici rappresentativi a Tel Aviv e Rabat, e dopo un congelamento nei primi anni Duemila, sono stati riavviati nel 2020. La consegna degli aiuti destinati ai palestinesi via terra “ha un carattere inedito per il fatto che è la prima volta durante i cinque mesi della guerra israeliana a Gaza che gli aiuti umanitari possono arrivare in modo diretto alla popolazione”, ha affermato l’ambasciatore Balla. Per il diplomatico “questo è stato possibile per diverse ragioni: grazie alla leadership del re Mohammed VI, al suo attaccamento alla pace e alla difesa della causa palestinese”.

L’obiettivo dell’iniziativa è alleviare le sofferenze della popolazione palestinese durante il mese sacro di Ramadan, e in particolare delle fasce più vulnerabili. L’iniziativa umanitaria, fortemente voluta dal sovrano, comprende circa 40 tonnellate di generi alimentari, tra cui beni di prima necessità, per la popolazione di Gaza. Inoltre, saranno distribuiti 2 mila cesti alimentari e saranno serviti 1.000 pasti al giorno per i palestinesi di Gerusalemme, in Cisgiordania. In questa città è anche previsto l’allestimento di una sala di coordinamento delle emergenze presso un ospedale. Gran parte delle 40 mila tonnellate di aiuti alimentari e medici destinati alla popolazione palestinese “sono stati donati dal re personalmente”, ha evidenziato Balla, sottolineando che una parte di questi aiuti va alla popolazione di Gerusalemme, nel quadro della presidenza del re del Comitato per Al Quds (Gerusalemme), incaricato di salvaguardare la città santa e il suo patrimonio religioso e culturale.

Nell’intervista ad “Agenzia Nova”, l’ambasciatore ha illustrato la posizione del Marocco riguardo al conflitto in corso a Gaza da oltre 5 mesi. “Dal primo momento il Marocco segue con grande inquietudine questa situazione. Il re del Marocco Mohammed VI ha manifestato in diverse occasioni la necessità di raggiungere un cessate il fuoco immediato e duraturo di questa guerra di Israele contro i civili palestinesi, che ha causato una situazione umanitaria drammatica”, ha affermato Balla. Sin dall’inizio del conflitto, il Marocco ha chiesto di “permettere l’arrivo degli aiuti umanitari in modo permanente, astenersi da ogni tentativo di trasferimento forzato della popolazione palestinese”, ha ricordato. Inoltre, Rabat ha sollecitato il “rispetto del diritto umanitario e soprattutto, l’aspetto più importante, stabilire una prospettiva politica per la causa palestinese, basata sulla legalità internazionale che contempli la creazione di due Stati, uno accanto all’altro in pace e sicurezza, e la creazione dello Stato palestinese entro i confini del 1967 con Gerusalemme est capitale”.