Sì al Ponte sullo Stretto, da sinistra addio al tabù: «Serve al Sud»

Pubblicato da ilmattino.it – 19/03/2023

Il sindaco di Napoli: così rafforzeremo l’unità del Paese e il ruolo del Mezzogiorno

«Le grandi infrastrutture servono, sono stato sempre favorevole alla realizzazione del Ponte sullo Stretto perché significa portare l’Alta velocità in Sicilia, collegare maggiormente il Sud Italia e anche rafforzare il ruolo del Mezzogiorno come grande ponte verso l’Africa».

Una dichiarazione che arriva da sinistra, quindi tutt’altro che scontata, quella di Gaetano Manfredi, a margine della seconda giornata di Feuromed, il Festival euromediterraneo dell’economia che si è tenuto al Maschio Angioino. A parlare, forse, più che il sindaco di Napoli è l’ingegnere, il professore di tecnica delle costruzioni.

«È un’infrastruttura che ritengo utile, ci sono aspetti tecnici complessi, ma oggi ha spiegato la tecnologia consente di affrontare questa sfida. Bisogna, ovviamente, badare all’impatto ambientale, ma penso che i tempi per ragionare sul Ponte sullo Stretto siano maturi e l’Italia ha tutte le competenze per poterlo realizzare».


Un’opera che Manfredi colloca all’interno di una strategia che tenga conto dei cambiamenti geopolitici, ricordando che in tal senso «anche la Napoli-Bari è un’infrastruttura fondamentale. Sto lavorando con il sindaco De Caro ha aggiunto – per un accordo strutturale tra Napoli e Bari, due grandi città del Sud, su due mari che guardano ai Balcani». Un’apertura al progetto del governo è arrivata anche dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, che, battute a parte («spero che il Ponte regga, ovviamente, perché l’immagine è bella dal punto di vista estetico e architettonico» ha scherzato), ha parlato di «un’infrastruttura necessaria che può essere un’occasione di sviluppo, soprattutto per le aree estreme del Sud. Ma ci vuole anche capacità di governo e concretezza amministrativa» ha ammonito.

Su quest’ultimo punto ha risposto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha ricordato come il centrodestra sia stato sempre determinato sull’intenzione di costruire il Ponte, progetto poi bloccato da altri governi. «Partiremo già l’anno prossimo ha ribadito in modo da collegare la Sicilia al resto del Paese e dell’Europa, anche con l’alta velocità e nuove strade, ottenendo una riduzione delle emissioni di CO2 e la creazione di migliaia di posti di lavoro grazie ad un’opera futuristica che può dare una nuova prospettiva a tutto il Meridione».

E sul progetto del governo è arrivato il giudizio positivo anche del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, che ritiene la costruzione del Ponte «un’opportunità di crescita, sviluppo e occupazione da cogliere» perché, ha sottolineato, «il Ponte, se ben realizzato, può dare un impulso formidabile alla crescita economica e occupazionale non solo del Sud, ma di tutto Paese». Secondo Sbarra, originario di Pazzano, piccolissimo comune della provincia di Reggio Calabria, «dare continuità territoriale alla penisola, superando l’isolamento della Sicilia, vuol dire creare le condizioni di un protagonismo forte del nostro Paese nella partita dell’integrazione euromediterranea. Una sfida fondamentale, tanto più in anni in cui l’Europa sarà chiamata a guardare sempre più a Sud nell’interscambio industriale, energetico e commerciale».

Il segretario della Cisl, però, ha messo in guardia dal rischio di «costruire una “cattedrale sul mare”». Il progetto del Ponte ha ammonito – va inserito in un disegno generale che metta insieme politica industriale ed energetica e porti a compimento «l’alta velocità, la fitta rete di piccole e medie opere infrastrutturali, connetta le aree interne, riallinei a standard europei ferrovie, autostrade, banda larga, portualità e acquedotti». Infine, Sbarra ha auspicato decisioni basate sul dialogo con le parti sociali e che «vincolino le risorse all’occupazione stabile, sicura, ben contrattualizzata e retribuita».

Intanto, sul sito del ministero delle Infrastrutture, è apparsa una nota in inglese in cui si afferma che con il Ponte «l’Italia è pronta a stupire il mondo». Un segnale di attenzione per l’estero «visto lo spazio che i media stranieri stanno riservando al dossier», si precisa, presentando l’opera: «Sarà il ponte strallato più lungo al mondo: 3,2 km a campata unica per traffico veicolare e ferroviario». Nella nota si ribadisce anche la tempistica: «Si prevede per luglio 2024 la progettazione esecutiva e l’inizio dei lavori» di un’opera che intende «collegare la Sicilia al resto d’Europa».