Traffico di droga e golpe, intrigo internazionale intorno al figlio dell’ex presidente Sanha

Pubblicato da Quotidiano del Sud – L’Altravoce dell’Italia – 28/03/2024

E’ una storia intricata e dai contorni inquietanti quella che parte dalla Guinea-Bissau, Paese dell’Africa occidentale ormai da anni considerato un centro nevralgico del traffico internazionale di droga, e che si snoda attraverso gli Stati Uniti, il Portogallo, l’Italia e la Tanzania. Un tribunale del Texas ha condannato a oltre sei anni e mezzo (80 mesi) di carcere Malam Bacai Sanha Jr., 52 anni, figlio dell’ex presidente Malam Bacai Sanha, con l’accusa di aver guidato un giro internazionale di traffico di eroina. Non solo. Secondo quanto emerso dalle indagini dell’Fbi, l’uomo intendeva utilizzare i proventi per finanziare le sue ambizioni di diventare presidente della Guinea-Bissau attraverso un colpo di Stato. Nel pronunciare la sentenza, il giudice distrettuale Keith Ellison ha stabilito che Sanha fosse direttamente coinvolto nel trasporto di eroina dall’Europa agli Stati Uniti, ritenendo che le sue attività di traffico di droga fossero estese, e che lo stesso imputato intendesse utilizzare i proventi della droga per finanziare la sua futura campagna presidenziale nel 2025 e condurre un colpo di Stato nel suo Paese per spodestare il presidente democraticamente eletto Umaro Sissoco Embalo.

In quanto cittadino non statunitense, Sanha dovrà ora affrontare una procedura di allontanamento in seguito alla sua incarcerazione. Secondo l’Fbi, Sanha Jr. – conosciuto come “Bacaizinho” in Guinea-Bissau – era il leader di un’organizzazione criminale transnazionale e collaborava con cospiratori e individui internazionali per importare eroina da vari Paesi verso l’Europa, e in particolare verso il Portogallo (l’ex potenza coloniale della Guinea-Bissau). In particolare, con l’assistenza di alcuni collaboratori, Sanha avrebbe fornito 4,7 chilogrammi di eroina a un membro delle forze dell’ordine sotto copertura a Lisbona tra il febbraio e il marzo del 2022. “Malam Bacai Sanha Jr. non era un normale trafficante di droga internazionale”, ha detto l’agente speciale Douglas Williams, responsabile dell’ufficio locale dell’Fbi di Houston. “È il figlio dell’ex presidente della Guinea-Bissau e trafficava droga per un motivo ben preciso: finanziare un colpo di Stato che alla fine lo avrebbe portato alla presidenza del suo Paese natale, dove intendeva instaurare un regime della droga. Fortunatamente, gli agenti dell’Fbi di Houston e i nostri partner della Drug Enforcement Administration (Dea) hanno contrastato i suoi tentativi, con la collaborazione dei nostri partner internazionali.

Il crimine ha una portata e un impatto globali, e lo stesso vale per l’Fbi”, ha aggiunto Williams. Estradato negli Stati Uniti nell’agosto 2022, in seguito al suo arresto in Tanzania avvenuto poche settimane prima, il 6 settembre 2023 Sanha si era dichiarato colpevole di cospirazione per aver distribuito una sostanza controllata ai fini dell’importazione illegale. L’uomo rimarrà in custodia in attesa del trasferimento in una struttura dell’Ufficio delle carceri degli Stati Uniti da definire nel prossimo futuro. Il nome di Malam Bacai Sanha – che in passato ha ricoperto diversi incarichi governativi nel suo Paese, incluso quello di consigliere economico del padre – era finito al centro di un’inchiesta condotta nel 2021 dal quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” e dall’emittente tedesca “Mitteldeutscher Rundfunk”, e rilanciata dall’emittente “Deutsche Welle”. Dall’inchiesta era emerso che Sanha Jr. avrebbe avuto contatti con la ‘Ndrangheta, e nello specifico con Claudio Cardamone, esponente del clan Abbruzzese-Forastefano, con il quale avrebbe stretto “affari” nell’ambito di un intrigo internazionale con al centro –secondo gli investigatori tedeschi e italiani – un grosso traffico di droga, potendo contare su appoggi logistici in Portogallo (per Sanha) e in Sudamerica (per Cardamone), attraverso il riciclaggio di denaro effettuato grazie al traffico di diamanti.

Il gruppo di ricerca ha anche avuto accesso alle dichiarazioni degli agenti della Dea che contengono indicazioni specifiche secondo cui “Bacaizinho” potrebbe essere stato collegato al tentativo di colpo di Stato del febbraio 2022 in Guinea-Bissau, nel quale morirono 11 persone. “Malam Bacai Junior ha più volte riferito agli agenti sotto copertura della Dea di essere stato personalmente coinvolto nel tentativo di colpo di Stato e di aspirare un giorno ad assumere la presidenza della Guinea-Bissau per instaurarvi un regime della droga, e ha dichiarato di aver fornito fondi dalle operazioni di droga ai golpisti per finanziare questo colpo di Stato”, si legge nella trascrizione di una dichiarazione resa davanti a un tribunale del Texas da un agente sotto copertura il 6 settembre 2022. “L’imputato ha affermato che i golpisti hanno avviato il tentativo di colpo di Stato prima del previsto e che, se tutto fosse andato secondo i suoi piani, il colpo di Stato avrebbe avuto successo”, prosegue la dichiarazione.

Alla domanda su cosa l’imputato considerasse un successo, la risposta è stata il rovesciamento del presidente in carica, che era contrario al traffico di droga, e il ripristino di uno Stato favorevole al narcotraffico in Guinea-Bissau, “simile a quello avvenuto durante la presidenza di suo padre tra il 2009 e il 2012″. Agli inizi degli anni Duemila la Guinea-Bissau divenne nota come punto di transito nel traffico internazionale di droga, tanto da spingere le Nazioni Unite a designare il Paese come il primo “narco-stato” dell’Africa. Secondo gli esperti Onu, i trafficanti e le reti di narcotrafficanti sono per questo incentivate a finanziare le campagne elettorali a sostegno di politici su cui possono contare per proteggere il loro commercio illegale.